Antonio D’Orrico, Corriere della sera, 24/8/2010, 24 agosto 2010
Lo scrittore Gaetano Cappelli ha avuto un trapianto di cuore «e, col massimo dell’understatement, ne ha fatto solo cenno nella dedica del romanzo Il primo
Lo scrittore Gaetano Cappelli ha avuto un trapianto di cuore «e, col massimo dell’understatement, ne ha fatto solo cenno nella dedica del romanzo Il primo. Poi mai più una riga. Come è possibile? “Perché il cinema, la televisione sono pieni di queste storie e il dolorismo non fa proprio per me. Non volevo usare il mio incidente per commuovere il lettore”». Scoprì di essere cardiopatico a 16 anni: «Suonavo il flauto traverso e avevo conquistato una delle ragazze più corteggiate della città. Un giorno mi sentii male e mi portarono a Roma per fare un cateterismo, esame all’epoca dolorosissimo, certi agazzi... Così seppi che ero cardiopatico, cardiopatico semplice non ancora decorato. E addio giovinezza spensierata». In seguito «scrive radiodrammi di fantascienza (lucana) per la Rai di Potenza (la sua città, allora e sempre), si laurea, pubblica i primi libri, si sposa, ha un figlio. Nel 1996 comincia a scrivere un romanzo molto ambizioso, Parenti lontani. Ci mette quattro anni. “Un lavoro massacrante, fumavo e sbevazzavo”. Parenti lontani è un capolavoro (garantito) però nessuno se ne accorge».[...] È stato operato, in seguito a un’attesa di sei mesi, all’ospedale Niguarda di Milano. Un figlio, Luchino.