Frammenti, 25 agosto 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CRAVERI, PIERO"
Se la prese solo quando Piero Craveri, dalle pagine del Mattino, lo accusò di deregulation. Replicò, e Craveri rispose a sua volta: fu singolare vedere il figlio di Manlio Rossi Doria e il nipote di Benedetto Croce darsi del disinformato e del deregolatore dalle pagine di un giornale (Fulvio Bufi, ”Corriere della Sera” 13/3/2006).
La carica dei 2.238. L’Espresso 8 febbraio 2007. L’elenco completo degli 861 ex senatori che prendono il vitalizio parlamentare. Nome per nome, gli anni di contributi e l’assegno mensile. Senato 5 anni di contributi - Importo mensile 3.108 euro: […]Craveri Piero (L’Espresso 08/02/2007, Primo Di Nicola)
INDICE DEI NOMI DEL VOLUME: MASSIMO PINI "CRAXI. UNA VITA, UN’ERA POLITICA" MONDADORI 2006 […]Craveri Piero, 29, 218, 318 (Massimo Pini, ཿCraxi. Una vita, un’era politica. Mondadori 2006)
Ci sono quattro ex parlamentari della Repubblica italiana che ricevono dalle casse di camera e senato un assegno di 1.733 euro netti mensili, il cosiddetto vitalizio, che continueranno a ricevere finché resteranno in vita per avere lavorato un solo giorno. Anzi, forse un solo minuto. Tutti e quattro. Angelo Pezzana, Piero Craveri, Luca Boneschi e Renèée Andreani hanno conquistato la loro pensione semplicemente correndo nelle elezioni 1987 nelle liste radicali e dimettendosi il giorno stesso della loro proclamazione. L’unica cosa che hanno fatto è stata recarsi in tre a Montecitorio e uno a palazzo Madama il primo giorno di scuola. Hanno preso la parola e annunciato le dimissioni. Ottenendo il vitalizio tutti e quattro non hanno avuto bisogno di versare una sola lira dell’epoca di contributi per ottenere quell’assegno a vita di 1.733 euro netti (più adeguamenti vari). All’epoca era in vigore infatti una sorta di assicurazione contro la chiusura anticipata della legislatura (accadeva spesso): i contributi sarebbero stati versati figurativamente a loro nome a spese della collettività. I quattro null’altro hanno da fare se non godersi la pensioncina integrativa. Che per altro non è l’unica loro corrisposta dalle casse pubbliche. Pezzana può aggiungervi il vitalizio di consigliere regionale, essendo stato eletto in Piemonte. Craveri, che nella vita «civile» fa anche il professore universitario, sedendo nel consiglio direttivo della Società napoletana di storia patria, è stato consigliere regionale della Campania oltre che consigliere comunale a Napoli durante la Prima repubblica (Franco Bechis, Italia Oggi 26/9/2007)
Il grave scontro tra presidente della Repubblica e capo del governo ha due risvolti. Lo storico Piero Craveri: «Il primo, nasce dalla motivazione addotta del capo dello Stato, cioè la necessità di evitare un conflitto tra governo e magistratura. Ma su questo se ne staglia un altro, e riguarda la separazione tra Stato e Chiesa. Forse il nocciolo più duro dell scontro sta qui, nella rottura della separatezza tra Stato e Chiesa e che poi si riverbera nello scontro tra due poteri dello Stato italiano». [15] ([15] C. Fu., Il Messaggero 7/2/2009)
Lo ha raccontato benissimo lo storico Piero Craveri ricordando la Costituente. In sostanza, comunisti e liberali erano uniti nel considerare il sindacato un’associazione di fatto, che si organizzasse come ”sindacato di classe” (Stefano Cingolani, Il Foglio 12/9/2009)
Fonti del Mibac assicurano che la Consulta dei comitati nazionali, presieduta dal rettore dell’università di Firenze, Augusto Marinelli, cercherà di fondere le due proposte e di comporre un comitato in cui tutti siano rappresentati. E già circolano i nomi di chi dovrebbe assumerne la responsabilità. Per la presidenza si parla dello storico Piero Craveri, biografo di Alcide De Gasperi e autore di un volume sull’Italia dal 1958 al 1992. L’interessato conferma al «Corriere» di essere stato contattato dal ministero alcuni giorni fa. «Ma poi non ho saputo più nulla», aggiunge (Antonio Carioti, Corriere della Sera 9/1/2010)
Si è infatti proceduto alla fusione delle due proposte presentate per le manifestazioni cavouriane: una promossa da diversi organismi (Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, Comitato per il centenario di Garibaldi, Fondazioni Einaudi, Burzio e Cavour), l’altra dalla Fondazione DnArt di Milano. Come presidente è stato proposto lo storico Piero Craveri, che ha manifestato la sua intenzione di accettare, dopo le perplessità espresse nei giorni scorsi, in seguito a un colloquio telefonico chiarificatore con il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. Quest’ultimo, in un comunicato, si dice certo che Craveri «saprà onorare la responsabilità di elaborare le migliori iniziative per far rivivere la memoria di una figura di spicco del Risorgimento». Lo storico, a sua volta, si dichiara «lieto di portare un contributo alla commemorazione» e annuncia che nei prossimi giorni vedrà il ministro per definire meglio le questioni riguardanti «composizione e funzionamento del comitato». Il compito di Craveri non si presenta semplice, perché le due proposte hanno impostazioni differenti (Antonio Carioti, Corriere della Sera 14/1/2010)
IL COMITATO DEI GARANTI (per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia): […] Piero Craveri – Storico (Antonio Carioti, Corriere della Sera 23/04/2010)
PENSIONI DEI PARLAMENTARI - Sono oltre 2.200 gli ex parlamentari a cui lo Stato versa la pensione, più oltre mille assegni di reversibilità ai coniugi dei defunti. I parlamentari riscuotono pensioni che vanno dai 3 ai 10 mila euro lordi al mese. […] I radicali Angelo Pezzana, Piero Craveri, Luca Boneschi e René Andreani andarono in Parlamento solo per annunciare la rinuncia all’incarico e riscuotono 3 mila euro al mese di pensione. (Mauro Suttora, Oggi, 23 giugno 2010, pag. 18)