GAETANO MAZZUCA, La Stampa 25/8/2010, pagina 10, 25 agosto 2010
Un borgo ripopolato da Internet - Le strade portano i nomi di Piero Ciampi e Lucio Battisti, la piazza principale del paese si chiama «Largo ai giovani»
Un borgo ripopolato da Internet - Le strade portano i nomi di Piero Ciampi e Lucio Battisti, la piazza principale del paese si chiama «Largo ai giovani». È Soveria Mannelli un pugno di case che si arrampicano sui monti del Reventino nel cuore della Calabria. Qui non è arrivata neanche la crisi: 300 negozi in un paese di 3500 abitanti. A un passo dalla piena occupazione. Secondo i dati dello Svimez è uno dei comuni a maggiore tasso di sviluppo economico della Calabria. Una specie di miracolo. Per arrivarci ci vuole uno stomaco di ferro: bisogna superare l’ora di tornanti fra i boschi di castagni. Dall’anno scorso anche la Ferrovia della Calabria si è fermata dopo il crollo di un ponte. Eppure nessuno lascia Soveria Mannelli. La comunità da tempo ha scelto un’altra via per rompere l’isolamento. Il web ha portato questo paese calabrese al centro del mondo. È il Comune più informatizzato d’Italia, il 70 % della popolazione ha un computer. Nel 2003, l’amministrazione comunale portò un computer in ogni famiglia del paese, con annessa connessione gratuita a Internet. Per gli «analfabeti informatici» furono istituiti corsi, si iscrissero in più di 400, la maggior parte donne. Il paese è interamente coperto dal wi-fi e ogni servizio del Comune è informatizzato. Anche l’approvazione del bilancio viene trasmessa on-line e i cittadini sono invitati a mandare via email le loro proposte sulla destinazione dei fondi comunali. Sempre on line è disponibile una banca dati in cui domanda ed offerta di lavoro locale si incrociano direttamente su internet. Una macchina burocratica snella e moderna che ha portato enormi benefici alle attività imprenditoriali del luogo. La casa editrice Rubettino occupa quasi cento persone, l’azienda che produce arredi scolastici li esporta in tutta Europa grazie a internet, la più antica fabbrica della lana fondata in Calabria continua a produrre a pieno ritmo, i funghi di Soveria Mannelli arrivano nei mercati di mezza Europa e addirittura le olive sono finite sulla tavola della Casa Bianca. Le migrazioni di massa non ci sono più, anzi l’economia del paese è riuscita a fare da traino per l’intero territorio. La nuova era di Soveria Mannelli è iniziata nel 1985 quando venne eletto sindaco ad appena 25 anni Mario Caligiuri. Da esperto in comunicazione riuscì a portare il paese al centro delle cronache nazionali. Accanto a lui chiamò esponenti del mondo culturale tra i più importanti d’Italia: da Vittorio Sgarbi ad Altan, da Giordano Bruno Guerri (nominato assessore per la «lotta all’ovvio») ad Aldo Busi. Quel piccolo borgo diventò improvvisamente noto. Si riuscì a innescare un circolo virtuoso che ancora oggi fa di Soveria Mannelli un piccolo miracolo calabrese.