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 2010  agosto 25 Mercoledì calendario

INSIDE TRADING SU CDB: MULTA CONSOB AGLI EX SOCI

Su Cdb Web Tech fu insider trading. Dopo cinque anni di indagini, con relativi botta e risposta tra uomini dell’Authority e soggetti coinvolti, la Consob ha stabilito che a luglio del 2005 sei persone fisiche e una società abusarono di informazioni privilegiate per ottenere illeciti guadagni sul titolo Cdb. In particolare, l’Autorità garante dei mercati ha comminato sanzioni e confische per un totale di 3,5 milioni di euro, la multa è il doppio rispetto al profitto illegittimo ricavato da ciascuno, alla società Ca.Bim., a Davide Colaneri, a Alessio Nati, a Renata Cornacchia, a Una Donà Dalle Rose, a Augusto Girardini, a Daniele Dolci e ad Alberto Gianni.
Il perno attorno al quale si è sviluppata parte dell’indagine è Alessio Nati, ai tempi manager di Banca Intermobiliare (presente nel cda di Cdb attraverso Massimo Segre e Pietro D’Aguì) e ancora oggi marito di Una Donà delle Rose, a sua volta figlia di Silvia Monti, moglie di Carlo De Benedetti, fondatore di Cdb. Nel luglio del 2005, il 13, il consiglio della società, nata come incubator e poi acquistata nel 2006 dal gruppo De Agostini per diventare Dea Capital, decise di avviare una nuova iniziativa di investimento che prevedeva la creazione di un fondo salva imprese, quello che oggi il mercato conosce come
Management & Capitali . La notizia venne resa pubblica però solo due settimane dopo, con un comunicato ufficiale datato 28 luglio, e in quel lasso di tempo il titolo strappò al rialzo più volte (fece +4% il 14 luglio e +4,8% il 22 luglio). Complice probabilmente il fatto che Dolci, Colaneri e Gianni abusarano delle informazioni privilegiate di cui disponeva Nati e che lo stesso, evidentemente, aveva condiviso con i suoi clienti di Intermobiliare favorendo la speculazione sul titolo Cdb. Atto che gli è costato 120 mila euro di multa e una sanzione accessoria di sei mesi di interdizione alle pubbliche cariche perché ha diffuso l’informazione «conoscendo o potendo conoscere in base a ordinaria diligenza il carattere privilegiato » della stessa. Riguardo ai tre a cui Nati passò la notizia, Colaneri, con la sua Ca.bim scommise 556 mila euro su Cdb ricavandone 734 mila, mentre Daniele Dolci ne puntò 76 mila ottenendone 103 mila di ritorno e Alberto Gianni ne investì 251 mila incassandone poi 330 mila. Tutti loro, secondo Consob, sfruttarono le informazioni girate da Nati per guadagnare sul titolo Cdb. E in effetti costruirono la posizione sul titolo in prossimità del 28 luglio per poi smontarla nelle sedute immediatamente successive. Questo, oltre alle sanzioni accessorie, costerà ai tre quasi 800 mila euro di multa, di cui 356 mila a carico del solo Colaneri. Per tutti e tre è poi possibile ricostruire legami societari con Alessio Nati che in alcuni casi risalgono proprio al 2005. Alberto Gianni, per esempio, è ancora oggi socio con una quota del 10% di Alna Energia, società controllata all’85% da Nati, che a sua volta è socia al 20% di Alna srl, all’80% di Nati. Daniele Dolci, invece, possedeva fino a qualche mese fa il 10% di Alna Finanziaria, società sempre della galassia Nati, dalla quale però l’imprenditore attivo nel mondo delle assicurazioni è uscito con atto datato maggio 2010. Quanto a Colaneri, proprio nella primavera del 2005, divenne partner di Nati, alla pari, di Na.Co.Fin, società oggi in liquidazione.
Sul titolo Cdb si scatenò poi anche parte della famiglia acquisita di Carlo De Benedetti. Secondo quanto stabilito da Consob, Una Donà delle Rose, come detto figlia di Silvia Monti, tra il 13 luglio e il 28 acquistò azioni Cdb per un controvalore di 264 mila euro per poi rivenderle nei giorni successivi incassando 342 mila euro. Per lei, l’Autorità non solo ha deciso la confisca del controvalore venduto ma anche una multa da 155 mila euro e una sanzione accessoria di quattro mesi. Lo stesso più o meno fecero Renata Cornacchia, sorella di Silvia Monti, che investì 109 mila euro e ne ricavò 144 mila e Augusto Girardini, marito della Cornacchia, che mise sul piatto 267 mila euro incassandone 370 mila. Per loro Consob ha stabilito, oltre alla confisca dell’investimento, una sanzione rispettivamente di 69 mila euro e di 205 mila euro.