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 2010  agosto 25 Mercoledì calendario

FARE IMPRESA AL SUD

Non ho mai capito se il Sud era un tempo economicamente depresso o lo è diventato con i Savoia. Fra storici neoborbonici e storici leghisti, fra nordisti e sudisti, non si dispone di studi seri. Sono stato a Caserta e a San Leucio. Era nel Sette-Ottocento una realtà industriale d’avanguardia nella produzione della seta.Splendidi palazzi,macchine per l’epoca modernissime, confortevoli case per gli operai, scuola per tutti, promozione della donna. Una sorta di comunità utopica. Oggi, questa archeologia industriale in un contesto di bellezza architettonica da Reggia potrebbe richiamare molti turisti, diventare ricchezza.Non c’è nessuno.Quella realtà era solo un fiore all’occhiello oppure il Nord ha depredato il Sud?
Ezio Pelino
e-mail • Il regno d’Italia commise molti errori nel Mezzogiorno: ma da qui a sostenere che quello borbonico fosse un modello ce ne corre. Uno storico contemporaneo dei Borbone di Napoli, autore di un’opera fondamentale sul loro tramonto (La fine di un Regno,
di Raffaele de Cesare) fotografa efficacemente la situazione osservando che «segni di nuova vita economica e di un certo risveglio industriale apparirono» sotto Ferdinando II, «ma pur troppo non si moveva foglia che il re non volesse, perché lui, solamente lui, doveva misurare il grado di benessere dei suoi sudditi... Si costruivano poche strade, pochi ponti e molte chiese. Il Regno era poverissimo d’industrie». Più recentemente, un altro storico, Alberto Caracciolo, ha riconosciuto gli sforzi effettuati «dalla fine degli anni Venti (dell’Ottocento) per venire fuori dal ristagno » ma ha aggiunto che essi si rivelarono insufficienti per l’assenza di «ceti moderni». Questo è il punto: solo una storiografia esasperatamente revisionista può rifiutarsi di ammettere quanto abbia pesato sul Sud, chiunque lo abbia governato, l’assenza di condizioni per favorire il sorgere di una moderna classe borghese e imprenditoriale, di cui non può essere certo simbolo San Leucio.