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 2010  agosto 25 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "CUSUMANO

Nuccio"

Nei giorni della crisi del governo Prodi "altri giuravano di avere appreso adlla viva voce di Nuccio Cusumano la sua intenzione di staccarsi da Mastella e votare la fiducia a Prodi. Nessuno rifletteva sul fatto che se anche questo fosse avvenuto, il governo non avrebbe raggiunto la maggioranza a palazzo Madama".
(Franco Bechis, ItaliaOggi24 gennaio 2008).

Lo sputo di Tommaso Barbato al collega Nuccio Cusumano. La scena è tutt’oggi un must su YouTube: all’annuncio di Cusumano che voterà la fiducia a Prodi, contrariamente all’indicazione del gruppo dell’Udeur, il capogruppo Barbato, si lancia in un crescendo che farebbe scalpore a Strasburgo: prima le corna, poi gli epiteti gridati («traditore», «pezzo di m...»), poi lo slancio contro il malcapitato, e infine lo sputo, per superare il muro di interposizione creato dagli altri senatori.
(Iacopo Jacoboni, La Stampa 1/5/2009)

Nino Strano, all’epoca della sua finora ineguagliata performance senatore di An e oggi assessore al Turismo nella regione Sicilia. Era il 24 gennaio 2008, in coincidenza con la caduta del governo di Romano Prodi. In quell’occasione Strano prese di mira un collega dell’Udeur, Nuccio Cusumano, colpevole, a suo dire (o a suo strillare), di aver votato a favore della maggioranza di cui peraltro faceva parte. In soli 70 secondi, l’olimpionico dell’insulto pronunciò la parola "cesso" sei volte. "checca squallida" altre sei, "merda" quattro più altre parolacce che non è il caso di rivangare. Alla fine, chiuse la bocca per trangugiarsi, sui banchi di Palazzo Madama, a favore di telecamera, due etti di mortadella.
(Paolo Quarto, Novella 2000, n. 48, 26/11/2009, pp. 22-23)

Filippo Bellanca, 42 anni, da Sciacca, sia stato assunto il 23 gennaio dall’Agecontrol, agenzia che dipende dal ministero dell’Agricoltura, c’è un’interrogazione parlamentare presentata da Maurizio Gasparri di An e un mare di polemiche. Nel giorno del ”sì”, che comunque non ha salvato il centrosinistra, Bellanca ha seguito Cusumano al Senato, ed era tra quelli che lo hanno assistito quando, dopo l’attacco di Barbato in aula [...] ha avuto un malore ed è stato ricoverato in infermeria.
(Corriere della Sera, 25/1/2008)

Il gesto di fedeltà al gabinetto e di infedeltà al leader determinò l’espulsione, cui cercò di porre rimedio il Pd. Cusumano fu candidato ma non eletto alle successive Politiche.
(Mattia Feltri, La Stampa 26/7/2010, pagina 7)