Federico Fubini, Corriere della Sera 21/08/2010, 21 agosto 2010
WEBER IL «FALCO» RIVENDICA LA BCE (MA L’EURO CADE)
Il mercato non avrà sempre ragione, ma magari nemmeno sempre del tutto torto. Per lo meno non va ignorata la sua risposta ieri quando Axel Weber (foto), candidato a succedere a Jean-Claude Trichet alla Banca centrale europea, ha rotto il silenzio estivo dell’ Eurotower. L’ attuale presidente della Bundesbank ha detto che l’ inflazione sembra sotto controllo (dunque tassi fermi per un po’ , si presume) e che la Bce può prolungare l’ offerta illimitata di liquidità alle banche almeno fino a gennaio 2011. Un messaggio in apparenza morbido, soprattutto per un banchiere centrale intransigente come Weber. Si può arguire che il «falco» diventa «colomba» quando vanno sostenuti gli istituti tedeschi indeboliti nella crisi. Ma ugualmente c’ è da chiedersi perché l’ euro abbia reagito alle parole di Weber cadendo bruscamente a 1,26 dollari, sui minimi da 5 settimane. A prima vista la risposta è semplice: perché neanche Weber vuole alzare i tassi o ridurre la liquidità. Eppure appena il tedesco ha parlato, i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni sono caduti a nuovi minimi (2,27%) mentre il premio di rischio sui titoli spagnoli è salito. Oggi è più alto di quando la Bce iniziò a intervenire a maggio. Insomma, i mercati hanno risposto a Weber con nuovi timori sull’ euro e una fuga dal rischio. Forse ha pesato il fatto che il tedesco, considerato un serio candidato per la Bce, abbia aggiunto che un banchiere centrale non dev’ essere «diplomatico» e anzi deve «tenere una rotta chiara»: insomma, non dev’ essere un uomo pragmatico come Jean-Claude Trichet o come Mario Draghi. Poco importa che proprio il pragmatismo della Bce abbia appena riportato fiducia nell’ euro e un po’ di appetito per il rischio. Se i mercati si sono ritratti intimoriti di fronte alle parole di Weber, uno può capire perché.
Federico Fubini