DARIO PAPPALARDO, la Repubblica 23/8/2010, 23 agosto 2010
UN AFFARE DA SEI MILIARDI L´ANNO COSÌ LA MULTINAZIONALE DEL CRIMINE HA SCOPERTO IL BUSINESS DELL´ARTE - ROMA
Sei miliardi di dollari all´anno. È il giro d´affari della multinazionale del crimine dell´arte. O almeno quanto valgono tutti insieme dipinti, sculture e reperti sottratti periodicamente da musei, chiese e abitazioni private. Sono 50mila, secondo alcune stime, le opere che spariscono ogni dodici mesi. Anche se il condizionale è d´obbligo: monitorare questo genere di affare pone seri problemi di matematica anche all´Interpol, che chiede la collaborazione di 188 paesi e raccoglie nel suo archivio online le schede di circa 30 mila oggetti d´arte rubati. Solo il 10 per cento viene recuperato.
Secondo l´Fbi, dopo quello delle droghe e delle armi, il traffico di capolavori è l´attività criminale più redditizia. E non sarebbe esattamente un passatempo da esteti o da appassionati collezionisti che si avvalgono di metodi poco ortodossi. Per l´americano Noah Charney, scrittore del romanzo The Art Thief e fondatore dell´Association for Research into Crimes against Art: «La maggior parte delle opere viene rubata per essere utilizzata come forma di riscatto, di scambio o garanzia per altri affari che coinvolgono il mercato nero dell´arte, ma anche il traffico di armi e di stupefacenti». Insomma, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il furto della Gioconda, nel 1911, fu attribuito all´idealismo romantico di Vincenzo Peruggia, l´imbianchino del Louvre che voleva riportare l´icona dipinta da Leonardo in Italia. Prima di essere rivenduto a Firenze, il quadro fu ritrovato a due anni dal furto e riportato a Parigi.
Oggi i più rubati negli ultimi vent´anni sono Van Gogh e Picasso. Prima del colpo grosso al Cairo dell´altro giorno, l´artista olandese contava 20 opere portate via (e poi recuperate) ad Amsterdam nel 1991, una nel 2006 a Zurigo. Dell´artista spagnolo sono stati trafugati almeno 33 disegni nel 2009 al Museo Picasso di Parigi, due dipinti in Svizzera nel 2008, uno in Brasile e due nell´appartamento parigino della nipote Diana Widmaier nel 2007. E c´è anche un Picasso - Le pigeon aux petits pois - nel bottino più ricco dell´anno: quello messo a segno al Museo nazionale d´arte moderna di Parigi il 20 maggio. Con quella dell´autore di Guernica sono state portate via tele di Modigliani, Matisse, Braque e Léger per centinaia di milioni di euro. La Francia si conferma con Svizzera e Germania uno dei paesi dal patrimonio artistico più a rischio.
E l´Italia? Qui la situazione, quarant´anni dopo il clamoroso furto della Natività di Caravaggio nell´oratorio di San Lorenzo a Palermo (era il 1969), sembra più tranquilla. L´ultimo rapporto del Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale conta 13.219 oggetti trafugati nel 2009, 1.220 persone indagate, 45 arresti e 19.043 beni recuperati. Chiese e appartamenti restano più aggrediti dei grandi musei.
Oggi Internet concorre al recupero delle opere rubate. Non solo grazie agli identikit ufficiali pubblicati sul web, ma anche con i blog. Sotto pseudonimo, un esperto d´arte che si firma Turbo Paul ne ha aperti due: Stolen Vermeer e Art Hostage. Sul Van Gogh del Cairo segnala: «Attenti all´Iran» e «Controllate il confine con Gaza». Ma pare che le sue indicazioni, oltre che dalle guardie, siano spesso seguite anche dai ladri.