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 2010  agosto 24 Martedì calendario

“Le faremo sapere”, dicono dopo il colloquio di lavoro, e poi vanno a controllare su Facebook e gli altri social network quali sono le tue abitudini, se parli male della società per cui lavori e se magari sei iscritto a qualche strampalato gruppo di fan

“Le faremo sapere”, dicono dopo il colloquio di lavoro, e poi vanno a controllare su Facebook e gli altri social network quali sono le tue abitudini, se parli male della società per cui lavori e se magari sei iscritto a qualche strampalato gruppo di fan. L’abitudine di chi offre lavoro di andare a curiosare nei profili dei possibili nuovi assunti potrebbe finire presto in Germania. Entro pochi giorni, il parlamento tedesco potrebbe discutere una nuova legge creata per impedire ai datori di lavoro di raccogliere informazioni sulle persone che stanno per assumere sui social network. Il progetto di legge non ha al momento uguali in altri paesi, ma metterlo in pratica potrebbe rivelarsi più complicato del previsto. L’abitudine di consultare i profili dei nuovi assunti sembra essere molto diffusa. Secondo una indagine statistica commissionata dal sito web CareerBuilder nel 2009, circa il 45% dei datori di lavoro utilizza i social network per fare ricerche sui candidati per i nuovi posti di lavoro. Inoltre, il 35% dei datori di lavoro consultati durante il sondaggio ha ammesso di aver respinto uno o più candidati dopo aver trovato dati e informazioni poco incoraggianti sui social network, come fotografie compromettenti, abitudini ai limiti della legalità e commenti molto duri nei confronti dei precedenti datori di lavoro. Stando a quanto riferisce il tedesco Spiegel, le cose almeno in Germania potrebbero presto cambiare. Il ministro dell’Interno, Thomas de Maizière, ha preparato la bozza per una nuova legge studiata per tutelare la riservatezza degli impiegati. L’intesa all’interno della coalizione che sostiene il governo di Angela Merkel è stata raggiunta dopo mesi di trattative e le nuove norme saranno discusse domani in parlamento. Anche se, a quanto si apprende, la nuova legge impedirà ai datori di lavoro di controllare le pagine su Facebook di chi è in cerca di lavoro, i siti web che sono creati espressamente per aiutare le persone a vendere loro stesse per i nuovi impieghi, come LinkedIn, potranno essere consultati. Le informazioni sui candidati normalmente accessibili sul web potranno inoltre essere utilizzate. In pratica, i datori di lavoro potranno cercare informazioni sui potenziali nuovi impiegati su Google. Tuttavia, alle società potrebbe essere vietato di utilizzare dati troppo vecchi o sui quali il candidato per il lavoro non ha alcun controllo. Il nuovo progetto di legge rivelato dallo Spiegel, e da alcuni altri giornali tedeschi, ha però sollevato alcune perplessità tra gli esperti, come spiega Heather Horn sull’Atlantic Wire. In molti si chiedono come possa essere tradotta nella pratica una legge che vieta di controllare i profili online di un nuovo possibile dipendente. Tecnicamente non ci sono strumenti così affidabili per dimostrare che un datore di lavoro ha effettuato le proprie ricerche sui social network. Il limite imposto ai soli siti come Facebook non convince: se un datore di lavoro potrà comunque cercare informazioni attraverso Google, potrà comunque accedere a molte delle informazioni dei candidati per il posto di lavoro poiché i contenuti dei social network sono generalmente compresi negli indici dei motori di ricerca. Altri, come Jason Wingarten della Global University Recruiting Connect, ritengono che i datori di lavoro abbiano tutto il diritto di cercare informazioni pubblicamente disponibili sulle persone che potrebbero assumere. Una nuova assunzione è in genere un investimento per la società, che ha dunque l’interesse di investire in persone affidabili e di cui si può fidare, conclude Wingarten. La nuova legge non si occupa solamente della privacy online degli impiegati. Le nuove norme mirano anche a risolvere il problema delle società che spiano i loro dipendenti in numerosi contesti. Alle aziende sarà impedito di filmare i dipendenti con le telecamere di sicurezza in alcune aree come i bagni, gli spogliatoi e le salette per il relax. Le videocamere potranno essere collocate solo in alcuni ambienti come le aree di ingresso e passaggio del personale e non potranno essere nascoste. Email e telefonate potranno essere controllate solo in casi eccezionali e gli impiegati dovranno essere informati. Il governo di Angela Merkel sta dimostrando una particolare sensibilità per i temi legati alla privacy, come del resto richiesto dalla popolazione tradizionalmente molto interessata al tema della riservatezza. Oltre alla nuova legge per datori di lavoro e impiegati, il governo è da mesi al lavoro per risolvere il problema di Google Street View, il servizio che consente di vedere le immagini panoramiche a livello stradale delle vie comprese nelle mappe di Google. Il motore di ricerca non ha ancora potuto introdurre il sistema in Germania a causa dell’opposizione di istituzioni e associazioni a tutela della privacy, che non vogliono che le case dei privati siano fotografate e pubblicate online. Il motore di ricerca ha concesso otto settimane di tempo ai cittadini tedeschi per indicare se vogliono o meno che la loro abitazione sia visibile online.