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 2010  agosto 24 Martedì calendario

Julia & Eric, fratelli (non più) coltelli - Per ben dieci anni non si sono parlati, non nascondendo la loro ostilità anche se le vere ragioni del dissenso non sono mai venute chiaramente alla luce

Julia & Eric, fratelli (non più) coltelli - Per ben dieci anni non si sono parlati, non nascondendo la loro ostilità anche se le vere ragioni del dissenso non sono mai venute chiaramente alla luce. «Preferisco non parlarne» rispondeva Julia Roberts quando le si domandava del fratello Eric, che tuttavia era arrivata a chiamarlo un «uomo pericoloso e violento». Lui lo stesso, cambiava discorso, anche se spesso ha fatto intendere che era una questione di ingratitudine, che era stato lui, di undici anni più vecchio, a introdurla nel mondo dello show business e lei non solo non lo aveva mai ringraziato ma si era messa pure a giudicarlo durante il suo lungo periodo di dipendenza dall’alcol e alle droghe. Certo le loro strade hanno preso direzioni diverse. Lei da quando nel 1991 uscì Pretty Woman è la diva più pagata di Hollywood, per molti la più amata, per altri ancora la più bella, poi c’è stato anche l’incoronamento con un Oscar per Erin Brokovich che il fratello Eric però pensò bene di bollare come «un’interpretazione niente di speciale». Lui era considerato bello quanto la sorella se non di più. Era anche un buon attore e nel 1985 ebbe pure una candidatura all’Oscar per Runaway Train. Ma la statuetta andò a Don Ameche, per Cocoon, scelta che Eric trovò ingiusta e scoraggiante. E il giorno dopo chiamò il suo agente e gli disse: «D’ora in poi prendo tutto». Insomma, basta arte e solo soldi. E si è messo fare quattro-cinque film all’anno, quasi tutti di azione: «In più della metà finivo morto o ucciso». Poi, un paio di anni fa, i due hanno fatto la pace. «Siamo fratello e sorella e abbiamo avuto i nostri anni di insulti e telefoni sbattuti in faccia. Ma poi sono nati i gemelli», continua Eric riferendosi a Hazel e Finn, i primi due figli di Julia che adesso hanno tre anni. Emma, la figlia di Eric e a sua volta attrice, ha cominciato ad affidarsi sempre di più alla zia per consigli personali e professionali. «E ora ci vediamo un sacco, ci sentiamo almeno una volta al giorno», aggiunge lui. Ma proprio quando è tornata l’armonia in famiglia, il botteghino ha giocato un brutto scherzo che rischia di creare nuove gelosie e rompere la tregua. Dieci giorni fa, negli Usa e in vari territori, è uscito l’attesissimo Mangia, Prega, Ama, il film tratto dal best seller di Elizabeth Gilbert su una donna divorziata che decide di ritrovare se stessa mangiando per le strade di Roma, pregando negli ashram indiani e trovando l’amore a Bali, il brasiliano Javier Bardem. Il libro solo negli Usa ha venduto otto milioni di copie ed è stato sostenuto da una fortissima campagna pubblicitaria. Ma le critiche sono state negative e si sono accanite particolarmente su Julia, al suo primo film da protagonista unica in dieci anni. Nel frattempo, proprio quando tutti pensavano che comunque avrebbe almeno conquistato il primo week-end, è uscito un film cui nessuno aveva dato alcun credito e che anzi era stato per mesi oggetto di risatine e sberleffi: The Expendables, la nuova produzione di Sylvester Stallone che vede l’ex eroe della serie Rambo e di Rocky al comando di un’improbabile armata di mercenari che include i veterani Bruce Willis, Mickey Rourke e anche Arnold Schwarzenegger, al suo primo film da quando ha lasciato Hollywood per diventare Governatore della California. E il cui cattivo, un narcotrafficante di quelli senza grigi e senza ombre come nei film di azione degli Anni Ottanta, è appunto Eric Roberts. E che cosa è successo invece? Che The Expendables ha stracciato Eat Pray Love, 35 milioni il primo week-end e 16 e mezzo al secondo contro i 25 più 12 dell’altro film. O, per restare in casa Roberts, che il dimenticato Eric, ridotto a fare film di serie B e per anni dentro e fuori dalle cliniche di riabilitazione, ha battuto la divina Julia. «Ma il suo è un film per donne, il mio è un grosso film di azione», dice lui adesso con spirito fraterno. «Lei è una donna, io un uomo. Non siamo in concorrenza per gli stessi ruoli, non possiamo competere per gli stessi ruoli». E adesso? «Non mi importa più - aggiunge Eric con cinismo -. Sono vecchio (ha 54 anni, ndr.) Ho fatto 160 film, metà delle volte sono morto. Ho fatto anche un paio di cose belle e a questo punto posso anche permettermi di fare delle produzioni ridicole e di divertirmi». E’ possibile che Stallone decida di farlo resuscitare per The Expendables numero 2, che ha già annunciato si girerà l’anno prossimo. Julia è avvertita.