FABIO POZZO, La Stampa 24/8/2010, pagina 9, 24 agosto 2010
E su Tirrenia il falco è la Uil - Sindacati divisi, ma a seconda del fronte. Nella vertenza Fiat, le sigle confederali sono spaccate tra chi ha sottoscritto l’accordo per Pomigliano, vale a dire Cisl e Uil, e la Fiom antagonista, che dichiara battaglia a Fiat
E su Tirrenia il falco è la Uil - Sindacati divisi, ma a seconda del fronte. Nella vertenza Fiat, le sigle confederali sono spaccate tra chi ha sottoscritto l’accordo per Pomigliano, vale a dire Cisl e Uil, e la Fiom antagonista, che dichiara battaglia a Fiat. Nella vicenda della privatizzazione di Tirrenia, la compagnia di navigazione in liquidazione, è la Uil Trasporti che forza la mano, rispetto a Cgil-Filt e Cisl-Fit. Su quest’ultimo piatto c’è il blocco dei traghetti di Stato, proclamato per il 30 e 31 agosto dal segretario generale Uilt, Giuseppe Caronia. Sciopero che mette a rischio il rientro a casa dalle isole per 15-20 mila vacanzieri e che per il ministro dei Trasporti Altero Matteoli «non si farà, perché fino al 5 settembre la legge non lo consente». Protesta che si farà, viceversa, per Caronia, nonostante il timore già palpabile delle possibili sanzioni (e precettazioni) «perché qui è in ballo la sopravvivenza di 15 mila famiglie». E la Cgil? «Noi non aderiamo a scioperi fuori dalle regole. Non si può bloccare i traghetti durante le date da bollino rosso» dice il segretario generale Filt, Franco Nasso, che però non vede parallelismi tra le vertenze Fiat e Tirrenia. «Sono questioni diverse. Nel caso della compagnia di navigazione siamo dinanzi al fallimento di un’azienda pubblica. Qui non c’entra che cosa fanno i sindacati, ma che cosa ha intenzione di fare il governo». La Cgil dei Trasporti chiede un intervento urgente al premier, perché per Tirrenia non è ancora tutto perduto. «Attraverso la legge Marzano si può assicurare la salvaguardia occupazionale, la continuità dei contratti e un futuro solido alla compagnia» dice Nasso. Che attende, ora, la convocazione da Palazzo Chigi per un tavolo di confronto (Matteoli: «i sindacati saranno ascoltati»). E se non ci sarà intesa? «Allora - dice il leader Filt - protesteremo anche noi. Nel rispetto della legge».