Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 23 Lunedì calendario

“Nella testa peso sempre 111 chili” - Ma tu parla, sogna, balla/ continua a cantare/ regala senza sosta il tuo amore/ e scrivilo credendoci/ che sono/ centoundici chili di fantasia» (Tiziano Ferro, «Centoundici»)

“Nella testa peso sempre 111 chili” - Ma tu parla, sogna, balla/ continua a cantare/ regala senza sosta il tuo amore/ e scrivilo credendoci/ che sono/ centoundici chili di fantasia» (Tiziano Ferro, «Centoundici»). Nella canzone del cantautore di Latina c’è molta voglia di cambiare, quella di un ragazzo infelice nel suo corpo. Qualcuno dice che un obeso rimane tale anche nel cervello. Per Tiziano Ferro la molla per dimagrire è scattata quando il desiderio di diventare una star è diventata «questione di vita o di morte». «Un giorno - racconta quando gli chiedono come si fanno a perdere 40 chili in un anno e mezzo - mi sono detto che non potevo andare avanti così:per diventare un bravo cantante dovevo tornare in forma. Ma con un azzardo. Ho fatto tutto da solo, senza l’aiuto di personal trainer, specialisti, dietologi o nutrizionisti. Mi sono imposto una dieta che consisteva nel ridurre le porzioni di grassi e ho aumentato le quantità di frutta e verdura. Sono stato attento a non farmi mancare i carboidrati e le proteine e ce l’ho fatta». In qualche caso - e a Tiziano è successo - raggiungere l’obiettivo provoca un effetto collaterale. Non ci si vede mai abbastanza magri (cadere nell’anoressia è la conseguenza più grave) tanto che lui racconta: «All’inizio della dieta, nel 2000, ho un po’esagerato perché per me il peso non scendeva mai abbastanza. I miei me lo facevano notare ma io tiravo dritto. Tuttavia se andate a prendere le foto del servizio di copertina del disco di quell’anno, «Xdono», notate che ero troppo magro. Col tempo ho raggiunto il giusto equilibrio e ora posso dire di essere un “dimagrito convinto”». C’è chi dice che l’obesità sia un problema psicologico. Se non lo si risolve prima o poi, anche se si sono persi molti chili, si ricade nel baratro. «Che sia una questione mentale - dice Tiziano - è ovvio. Molti pensano che la mia «Rosso relativo» sia una canzone dove celebro il sesso, mentre il testo racconta della mia antica fame notturna. «Forza amati per questa sera, che domani torni in te» è un grido di speranza che qualsiasi bulimico dovrebbe scriversi sul palmo di una mano. E rileggerlo quando sente, forte, la voglia di aprire il frigorifero».