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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

L’atroce dilemma Mi si nota di più se vado o resto? Il prossimo libro di Vito Mancuso si intitola Pic­cola guida dei perplessi e uscirà a novembre per Mondadori, colla­na Strade Blu

L’atroce dilemma Mi si nota di più se vado o resto? Il prossimo libro di Vito Mancuso si intitola Pic­cola guida dei perplessi e uscirà a novembre per Mondadori, colla­na Strade Blu. Il coperti­nario lo descrive così: «Chi, per essere strenuamente fedele al­la tradizione della Chiesa, si ri­futa di evolvere, finisce nell’in­fedeltà all’autentica logica evangelica. Solo cambiando il cristianesimo può tornare a es­sere Vangelo cioè una buona notizia.Oggi più che mai “biso­gna obbedire a Dio piuttosto che agliuomini”,e Dio è molto al di là della dottrina stabilita dalla Chiesa». Antidogmatico o «eretico»? Non è questo il punto. Piuttosto tutti si chiedo­no: il trattato uscirà per Monda­dori nonostante i dubbi sul­l’o­perato in materia fiscale del­l’editore espressi sabato scorso in un articolo su Repubblica ? Pare proprio di sì. Sul Corriere della sera Mancuso dichiarava ieri di non sapere cosa fare e ri­badiva di conoscere la posta in gioco: «Un rapporto professio­nale con persone competenti a cui voglio bene, la più impor­tante casa editrice italiana, in cui sono entrato con fatica e che mi onora mettendomi nel suo catalogo».Contemporane­a­mente però scriveva su Repub­blica di ritenere insufficienti le risposte di Segrate, e di sentirsi «a un passo dall’addio». Il pas­so però al momento non lo fa, come spiega ora al Giornale : «Non ho intenzione di decide­re su due piedi, ci sono di mez­zo le emozioni, voglio ragionar­ci su. A meno che non vi sia qualche imprevisto».E poi«c’è anche il libro ormai fatto, poi ve­dremo ». Nel frattempo aspetta di co­noscere l’opinione delle altre firme di Repubblica in affari con Mondadori, convocate da­vanti al «tribunale interiore» col quale «non si può venire a patti». Molti «collaborazioni­sti » di Segrate hanno un libro in uscita. Gabriele Romagnoli ha pronto il romanzo Un tuffo nel­la luce . Saggi in dirittura d’arri­vo per Corrado Augias ( I segreti del Vaticano ), Mario Pirani ( Po­teva andare peggio ), Pietro Cita­ti ( Leopardi ), Piergiorgio Odi­freddi ( Fate tutti un po’ di spa­zio ), Antonio Monda ( Conver­sazioni con Ennio ), Vittorio Zucconi ( Diventare adulti è fa­coltativo ), Federico Rampini ( Occidente estremo ), Nadia Fu­sini ( Di vita si muore ), Stefano Bartezzaghi ( Non nominare il nome di Dio in bagno ). Per loro urge decisione in tempi rapidi. Poi ci sono gli autori in stand by , quelli che hanno già timbra­to­il cartellino dell’annuale tito­lo «imperdibile», come Rober­to Saviano, Michela Marzano, Eugenio Scalfari, Gustavo Za­grebelsky, Adriano Prosperi. Ci pensino su.L’opinione più inte­ressante è comunque quella dell’autore Mondadori (colla­na Strade Blu) Carlo De Bene­detti il quale nel 2008 mandò in libreria Centomila punture di spillo. Come l’Italia può tornare a correre (con Rampini e Fran­cesco Daveri). Una parata di no­mi ( a cui potremmo aggiunge­re Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Concita De Gregorio e infiniti altri antiberlusconia­ni) che la dice lunga sulla natu­ra di impresa liberale della Mondadori, obbediente al mer­cato e non alla politica. «Parti­colare » sul quale i critici di Se­grate glissano volentieri e che il «tributarista e teologo»(copyri­ght Giuliano Ferrara) nemme­no prende in considerazione. Vito Mancuso, nato nel 1962, insegna Teologia presso la Fa­coltà di Filosofia dell’Universi­tà Vita-Salute San Raffaele. Di­venta noto al grande pubblico col libro L’anima e il suo desti­no ( Cortina, 2007) oltre 120 mi­la copie vendute a sorpresa. Nel gennaio 2008 inizia a colla­borare col Foglio di Giuliano Ferrara, che ieri lo ha duramen­­te criticato: «In quel Paese delle Meraviglie che è per lui la mili­tanza etico- politica, abbraccia­ta di fresco la collaborazione con Repubblica , Vito Mancuso è diventato un contabile della propria coscienza, che misura e quantifica sul piano morale con il tassametro fiscale della Mondadori». Nel 2009 pubbli­c­a la Disputa su Dio con Corra­do Augias. Un bestseller infan­gato da un caso clamoroso di plagio: il coautore preleva di pe­so le sue conclusioni da un li­bro appena edito in Italia da Adelphi, La creazione di Ed­ward O. Wilson. Figuraccia co­lossale. Mancuso, incolpevole e furibondo, si dissocia da Au­gias ma non al punto da inter­rompere le presentazioni. An­che con Corrado si fermò a «un passo dall’addio». Nel 2009 in­vece dice addio al Foglio e pas­sa a Repubblica . Nello stesso an­no esce La vita autentica ( anco­ra presso Cortina): il saggio par­te in sordina ma settimana do­po settimana consolida la sua posizione in classifica e supera le centomila copie. Editori storici di Mancuso so­no Cortina e Mondadori. Re­cente è il rapporto, subito con­solidatosi, con Fazi. Proprio Eli­do Fazi chiede a Mancuso di prefare il toccante e delicato Scendo. Buon proseguimento di Cesarina Vighy,l’autrice ma­lata di Sla morta all’inizio di maggio. Incarico accettato con entusiasmo. Nasce un’amici­zia e anche una nuova collana diretta da Mancuso stesso: «Campo dei fiori» (in omaggio a Giordano Bruno, che in quel­la piazza di Roma fu arso vivo) sarà «un luogo di libera ricerca spirituale, aperto al dialogo in­terreligioso ». I primi titoli usci­ranno nel 2011. Ci saranno con­temporanei come Hans Küng, John Hick, Paul Knitter, Yves Raguin, Richard Kearney, clas­sici come Marco Aurelio e Pico della Mirandola, riscoperte co­me Albert Schweitzer e Alfred N. Whitehead. Vista la situazione il teologo, guida dei perplessi, può decide­re in tutta tranquillità. Fare il fa­tidico passo e dire addio alla Mondadori non sarà un salto nel vuoto. Un ampio paracadu­te comunque non gli manca. E poi ha fatto un figurone come antiberlusconiano doc.