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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

Ma la vera battaglia è fra i due avvocati in gonnella - Da una parte Maria Cristina Mo­relli. Dall’altra Ippolita Ghedini

Ma la vera battaglia è fra i due avvocati in gonnella - Da una parte Maria Cristina Mo­relli. Dall’altra Ippolita Ghedini.Uno scontro tra due donne avvocato, dia­metralmente opposte. Due mondi e due culture che si scontrano nelle au­le dei tribunali. E le lungaggini del di­vorzio, gli accordi sottoscritti e poi stracciati dai coniugi eccellenti Silvio Berlusconi e Veronica Lario, sembra­no il prodotto di un duello a distanza tra i due legali. Desiderosi di afferma­re il proprio stile e la propria capacità professionale, più che di conciliare le parti in causa. Per esempio. Perché mai, si domandano molti esperti di matrimoni falliti, la Morelli si accani­s­ce a chiedere soldi e case per la Vero­nica quando lei è già ricchissima di suo? Perché mai la casa coniugale de­ve essere occupata dall’inquilina ec­cellente quando i suoi figli sono già indipendenti? E poi perché Silvio de­ve sborsare un vertiginoso assegno di mantenimento quando Veronica non ne ha affatto bisogno? La Morelli sembra sostenere che non sia mai abbastanza quel che Ve­ronica ottiene. La Ippolita Ghedini, ovviamente, non ci sta, e il duello tra le toghe continua. Prima l’accordo consensuale, ora quello giudiziale. Doloroso, costoso, lunghissimo. Ma chi sono queste due paladine della legalità? Nessuno si sarebbe ac­corto della loro esistenza se non fos­sero state graziate dalla coppia più ce­lebre d’Italia. La Morelli da Cremo­na, appassionata di fantascienza, è notoriamente una donna di sinistra, molto zen, che ha respirato aria fem­minista fin dalle sue prime esperien­ze professionali. È diventata famosa per il silenzio: non rilascia mai dichia­razioni e questo la rende interessan­te. Sulla separazione ha solo dichiara­to: «Mi occupo di una materia che non va gestita sui giornali». Stop. Lei lavora a due passi dal tribunale di Mi­lano in uno studio molto spartano. Si occupa di un matrimonio famoso an­da­to a pezzi ma in realtà èspecializza­ta inbioetica. Non a caso ha assistito Peppino Englaro nella prima fase del­la sua causa. Cosa ci azzecca con i di­vorzi, nessuno lo sa. Ma Veronica l’ha descritta come «una persona di cui mi posso fidare». E con questo ha zittito tutti gli increduli competenti di diritto di famiglia. Il Presidente ha invece puntato su Ippolita Ghedini. Certo, il fratello più famoso assiste, ma è lei, legale pado­vana, a tirare le redini della causa. E a sentire molti è il vero genio legale di famiglia. «Ippi», 59 anni ben portati, ottima cavallerizza, è sposata a Mi­chele Dalla Costa, al vertice della Pro­cura di Trieste. Si è occupata di alcu­ne cause riguardanti l’ex governato­re veneto Giancarlo Galan e della cau­sa che vede contrapposti, per motivi di eredità, i fratelli Brass Tinto e An­drea. Tutti pezzi da novanta che Ippi accoglie nelle stanze antiche e ovatta­te dello studio di famiglia. Ma Ippoli­ta questa volta va in trasferta per il cliente illustre di cui sostiene le ragio­ni. Del resto, in ballo ci sono interessi quantificabili attorno agli otto miliar­di di euro. Ma all’inizio della causa qualcuno aveva scommesso tempi rapidissimi e una risoluzione consensuale.«L’in­ter­esse di entrambi è quella di metter­siapiù presto a tavolino per risolvere la questione in maniera molto riser­vata », aveva pronosticato la matrimo­nialista e politica del Pdl, Elisabetta Casellati. Una previsione sbagliata. Forse perché le due avvocatesse del­la coppia celebre non hanno nessu­na fretta che la causa finisca.