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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

Carriera flash in Rai per l’amico di Giancarlo - Ma che fine hanno fatto i Tullia­ni’s friends ? Di cosa campano gli amici o soci in affari che il «cognato» di Fini, Giancarlo Tulliani, ha usato per metter piede nella Tv di Stato? Dopo la valanga di rivelazioni usci­te sulla stampa sui business che la famiglia acquisita del presidente della Camera aveva fatto o progetta­va di fare in Rai grazie agli appoggi politici, alcuni di loro continuano a lavorare per l’azienda pubblica,ma­gari in posizioni più defilate

Carriera flash in Rai per l’amico di Giancarlo - Ma che fine hanno fatto i Tullia­ni’s friends ? Di cosa campano gli amici o soci in affari che il «cognato» di Fini, Giancarlo Tulliani, ha usato per metter piede nella Tv di Stato? Dopo la valanga di rivelazioni usci­te sulla stampa sui business che la famiglia acquisita del presidente della Camera aveva fatto o progetta­va di fare in Rai grazie agli appoggi politici, alcuni di loro continuano a lavorare per l’azienda pubblica,ma­gari in posizioni più defilate. Di com­messe Rai ne avevano anche prima di incrociare il «cognatino», anzi era­no proprio gli agganci che vantava­no a viale Mazzini ad aver attratto il fratello di Elisabetta, la compagna di Fini. Prendiamo per esempio Roberto Quintini, giornalista e scrittore, che da una decina d’anni ha scoperto la vocazione televisiva come autore/ ideatore/compratore di program­mi. È stato lui il tramite attraverso cui la società (At media) intestata al­la mamma di Elisabetta Tulliani (ma dietro la quale si celava il figlio Giancarlo) ha ottenuto la commes­sa per il format Per capirti andato in onda su Raiuno all’interno di Festa Italiana e, dopo lo scandalo, non ri­programmato per la prossima sta­gione. Guadagno per la famiglia Tul­­liani: un milione e mezzo di euro. Be­ne, Quintini si è rifugiato a Radio Rai, settore dell’azienda pubblica amatissino dagli ascoltatori, ma cer­tamente meno in vista. Il giornalista ha ottenuto un contratto di consu­lenza biennale come direttore arti­stico. Suo il compito di preparare lo sbarco sul web di due nuovi canali tematici radiofonici che dovrebbe avvenire a settembre e che servirà come sperimentazione per i futuri ed eventuali nuovi canali digitali «on air». Inoltre si è preso un altro lavoretto: una specie di reality radio­fonico (che lui si picca di definire il «primo», anche se negli ultimi anni ce ne sono stati molti) intitolato Donne che parlano e andato in onda quest’inverno e che sarà probabil­mente riproposto. Particolare non trascurabile: il di­rettore di tutta la radiofonia è Bruno Socillo, di provata fede finiana non­ché amico del fondatore del neona­to gruppo Futuro e libertà. Insom­m­a un giro di amicizie e di comunan­za di idee politiche. «Ho affidato l’in­carico di direttore artistico per le ra­dio tematiche a Quintini - risponde Socillo interpellato sulla questione - perché è un professionista che co­nosco da trent’anni, con cui ho lavorato in passa­to e che ha tutte le carat­teristiche per ricoprire quel ruolo». Certo, ma tra i tanti che lavorano in Rai nessuno era all’altez­za? Stesso discorso per Angelo Mellone, tra i fon­datori di Farefuturo, il pensatoio finiano, as­sunto a Radio Rai come capostruttura in prima­vera, poco prima che si arrivasse alla rottura tra Berlusconi e il presiden­te della Camera. («Ha un curriculum di tutto ri­­spetto, c’era una posizio­ne dirigenziale da copri­re, ha presentato do­manda di assunzione e mi sembrava la persona giusta»). Fosse così sem­pl­ice per tutti i professio­nisti capaci... Le cronache raccontano di altri produttori a cui Tulliani si era legato per ottenere lavori dalla Rai come Geppino Afeltra, organizzatore di eventi musicali, ex manager di Gigi D’Alessio, e Massimo Ferrero, pro­duttore televisivo attraverso la El­lemme group. Afeltra, che aiutò il fratello di Elisabetta per alcune tra­smissioni musicali per Raidue, que­st’estate è riuscito a ri­proporre una sua tra­smissione sul primo ca­nale Rai, intitolata Mare Latino e condotta da Massimo Giletti ed Elisa Isoardi da Palinuro, otte­nendo scarsi risultati d’ascolto: solo l’8 per cento di share. Ferrero invece è in tre­pi­da attesa per la sua fic­tion Mia madre , due puntate sull’emigrazio­ne calabrese. Già girata, con un budget di ben cinque milioni di euro, protagonisti Ricky To­gnazzi e Bianca Guacce­ro, non ha ottenuto l’ap­provazione del Cda Rai a causa delle opacità de­gli assetti societari. Un forte danno per il pro­duttore (anche se il di­rettore di Rai Fiction Del Noce assicura che tutto è a po­sto) se a settembre, al rientro dei consiglieri, non passerà il vaglio de­finitivo. Insomma, dopo le tante in­chieste finite sui giornali, in Rai van­no più cauti ad affidare commesse.