Benedetta Pacelli, ItaliaOggi 23/8/2010, 23 agosto 2010
UNA GUIDA PER IL GIORNO PIÙ BELLO
È un consulente a 360 gradi delle coppie in procinto di salire sull’altare. Si occupa della decorazione della chiesa, del catering per il banchetto, della musica e anche dell’abito. È il wedding planner, una figura professionale in rapida ascesa anche in Italia, redditizia e che affascina giovani imprenditori, soprattutto donne.
La professione è una delle tante mode importate dall’America dove già dagli anni Novanta si è cominciato a parlare di organizzatori di matrimoni per la gente comune, mentre prima il fenomeno era esclusivo appannaggio di ricche coppie o star del cinema. E dall’America all’Europa il passo è stato breve e la professione si sta diffondendo con una velocità esponenziale anche in Italia dove è già radicata nelle grandi città. Basti pensare che, secondo le stime Confcommercio, solo a Roma sono oltre 200 i professionisti che si occupano del settore e sempre nella capitale gli iscritti ai corsi di formazione aumentano del 25% ogni anno. Non esiste un albo professionale ma sono tante le aziende che alla Camera di commercio hanno aperto una posizione wedding planner. E non pochi i tentativi su iniziative di singole agenzie di creare una sorta di ordine.
Di cosa di occupa
La formula su cui si basa questa attività è ora praticamente identica a quella degli esordi. Gli organizzatori di matrimonio sono persone altamente specializzate dotate di buon gusto e fantasia che, comprendendo le esigenze del cliente, cercano di creargli un matrimonio ad hoc. Il che vuol dire pensare al ricevimento, agli addobbi floreali, al fotografo, all’acconciatura fino alle partecipazioni e alla musica. Un’attività variegata, quindi, tutta in mano al wedding planner che nell’assecondare i gusti e le esigenze dei futuri sposi deve prestare attenzione anche nella definizione del budget e aiutare loro a rispettarlo anche grazie ai fornitori di sua conoscenza.
I numeri
Risale al 1997 la prima agenzia di wedding planning, la milanese Nozze e dintorni, che adesso è il marchio di 20 negozi in franchising quasi in ogni regione d’Italia. In generale comunque si stima che dalle 5 mila alle 8 mila cerimonie siano appaltate a professionisti sul totale dei circa 250 mila matrimoni che si celebrano in Italia.
Dove e come opera
Una volta avviata l’attività spesso molti professionisti decidono di aprire una propria agenzia oppure collaborare con altre società analoghe. Un’alternativa a cui ricorrono altri consiste invece nella collaborazione con aziende partner. Un wedding planner può, infatti, inserirsi all’interno di hotel e location che abitualmente organizzano matrimoni fornendo ai clienti un servizio completo.
Quanto costa
Se i promessi chiedono solamente una consulenza sull’organizzazione del proprio matrimonio il compenso si aggira intorno ai 600 euro. Ma la cifra lievita se la consulenza si fa davvero significativa, in questo caso parte da 1.200 euro e può arrivare fino a 2.500 totali.
Se invece affidano la totale gestione del «giorno del sì» al wedding planner, questo generalmente presterà una consulenza gratuita e guadagnerà in base alle commissioni (circa il 20%) pagate direttamente dai fornitori che lui stesso sceglierà. Un matrimonio completo può costare (con 100 invitati) dai 10-12 mila euro in su (il limite massimo non è stimabile). In ogni caso la professione è soggetta alle tariffe nazionali stabilite dall’Aiom, l’Associazione italiana organizzatori matrimoni nata per promuovere, diffondere e sviluppare la professione del wedding planner in Italia e per tutelare gli interessi delle coppie di sposi grazie a un codice deontologico che i soci devono rispettare. Attualmente una piccola agenzia organizza tra i 10 e i 20 matrimoni l’anno. Un dato su cui tutti i pianificatori insistono è la possibilità di risparmiare tempo e denaro sull’intera operazione, perché un planner solitamente permette di far emergere in maniera chiara tutte le spese sostenute (anche in termini di tempo) quantificando l’esborso complessivo. Le statistiche di settore dicono che per organizzare un matrimonio un privato cittadino impiega circa 300 ore. Un professionista può risolvere il tutto in solo quattro-cinque incontri (massimo 30 ore impegnate da parte degli sposi).