Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Mara Basso, 38 anni, commessa in un supermercato, moglie del maresciallo dei carabinieri Fabrizio Bruzzone, 40 anni, che nel Palazzo di Giustizia di Genova s’occupava di indagini su violenze in famiglia. Innamorati fin dall’adolescenza, si erano sposati 11 anni fa e ora avevano due bimbe di 8 e 10 anni; ma da un po’ di tempo le cose tra loro non funzionavano più bene, forse anche per colpa di una relazione extraconiugale di lui. A luglio provarono a rimettere in piedi la famiglia andando tutti insieme in vacanza in Puglia, ma al ritorno la donna iniziò le pratiche per il divorzio, mentre le bambine furono mandate in campagna dai nonni materni per tenerle lontane dalle liti continue. Qualche settimana fa il Bruzzone era a pranzo da sua madre, proprio sopra all’appartamento che divideva con Mara Basso. Finito di mangiare, annunciò alla madre la volontà di fare una nuotata in piscina, magari con la moglie. Scese dunque per chiederle di andar con lui ma si sentì rispondere di no. Alzarono la voce, in cucina lui prese un coltello dal lavandino e lo infilò nel corpo della moglie: cinque volte alla schiena, una al torace, un’altra alla gola, così forte che il manico si spezzò. La madre di lui, sentendo il baccano, andò a vedere e si trovò davanti il figlio con le mani insanguinate, Mara morta sul colpo, sdraiata in terra. Bruzzone correndo via perse le ciabatte in strada, salì sulla moto e guidando a piedi nudi partì a tutta velocità, finendo alla prima curva contro un’auto parcheggiata. Rialzatosi, salì di nuovo in moto e per più di due ore non riuscirono a sapere dove fosse finito. Lo trovarono con una gamba rotta, la moto buttata a terra, seduto sul bordo di una strada sterrata di collina, non lontano dal cimitero dov’è la tomba del padre. Intorno alle 15 di domenica 8 agosto, in una palazzina bianca di via Americo Vespucci, a Pegli, Genova.