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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

Il film preferito? Si può vedere anche sul telefonino - Ormai ci siamo. Alcuni già sono in commercio, altri stanno per arrivare

Il film preferito? Si può vedere anche sul telefonino - Ormai ci siamo. Alcuni già sono in commercio, altri stanno per arrivare. Sono i cel­lulari di ultima generazione, gli smartphone che rivoluzio­nano anche il mondo dell’in­trattenimento, dall’IPhone ai nuovissimi Samsung Omnia Hd, Acer Stream e al gioiello Nokia N8. Perché ormai la tec­nologia consente di vedere un film, con la qualità dvd, su tutti i dispositivi elettronici, anche quelli più piccoli, i tele­fonini appunto. Ognuno può scegliere dove vedere il conte­nuto desiderato. Affari suoi se si ac­contenta di uno schermetto da 3 pollici (o da 10 per l’IPad) oppure se collega il suo tele­fono ai megatelevi­sori­ultrapiatti di casa ormai grandi quanto lo scher­mo cinematografi­co. D’altro canto si può iniziare la vi­sione comoda­m­ente sulla poltro­na in salotto e con­tinua­rla sul cellula­re in autobus. La li­bertà tecnologica è anche questo. Però. C’è un pe­rò grande come una casa. Non esi­ste in Italia in rete un’offerta di film esaustiva, di facile accesso, magari ot­timizzata per i vari dispositivi e, so­prattutto, legale. Così è molto più fa­cile piratare le pel­licole e vederle an­che sul telefonino (anche in streaming, grazie a indirizzi popolarissimi come Megau­pload), piuttosto che acqui­starle nel rispetto dei copyri­ght sui pochi siti che lo con­sentono. Certo si può compra­re legalmente un dvd, acqui­sirlo sul computer (operazio­ne però non lecita se si forza­n­o le protezioni presenti su al­cuni supporti), convertire il fi­le in un formato adatto al cel­lulare e poi trasportarlo sul te­lefono. Cosa vuoi che sia, ba­stano solo alcune ore... Ecco il paradosso italiano (perché in tanti paesi ci pensa ad esempio il negozio virtua­le di ITunes o il sito di videono­leggio Netflix a fornire imme­diatamente un film a paga­mento con un semplice click, ma- attenzione- solo nei Pae­si in cui i servizi sono attivi): da noi le grandi case di produ­zione e distribuzione ancora non si sono messe d’accordo nel rendere disponibili i loro prodotti. Il risultato è che ci si muove in ordine sparso con accordi molto limitati che consentono ad alcuni di pro­porre una manciata di titoli. Si va dal Samsung Store a Fil­misnow (entrambi grazie a Warner e Paramount, gli ulti­mi arrivi sono Amabili resti e Tra le nuvole con George Cloo­ney) e al gestore di telefonia Tre che in queste ore si è ac­cordato con Mondo Home Entertainment e la sua Movie­max con film come Parnas­sus , From Paris with Love , e Slevin ,Patto criminale ), per fi­nire con Babelgum e Cine1. Si dice che il negozio virtuale Ovi di Nokia si stia attrezzan­do, forse anche ITunes Italia, così come Zune di Microsoft (che però da noi mette a di­sposizione film per la console di videogiochi XBox, idem ­ma con molta più scelta - la Sony con la Playstation, men­tre per la Nintendo Wii è possi­bile solo negli Stati Uniti), ma sono solo indiscrezioni, anti­cipazioni di una rivoluzione che in Italia deve ancora arri­vare. Ma perché allora lasciare so­stanzialmente il mercato in mano a quelli che vengono de­finiti pirati? «Il nostro è un ri­tardo colpevole - , recita il mea culpa Riccardo Tozzi a capo di Cattleya e di tutti i pro­duttori riuniti nell’Anic - ; io sono il primo ad affermare che la pirateria vada repressa nel modo più duro possibile ma solo un minuto dopo che siamo riusciti a rendere dispo­nibile su internet un’offerta ufficiale e legale’. Posizione identica per Giampaolo Letta, amministratore delegato del colos­so Medusa, che da tempo, in ogni sua dichiarazione sul­l’argomento, non si stanca di dirsi fa­vorevole alla ven­dita online di film «anche al prezzo politico di 1 Euro». «La sua - sorride Tozzi- è certamen­te una provocazio­ne ma in questo senso anch’io so­gno un sito in cui le giovani generazio­ni possano educar­si alla storia del ci­nema, come abbia­mo fatto noi con i cineforum, arri­vando a pagare al massimo 50 cente­simi per un vec­chio film, magari italiano. E Cinecit­tà può far tanto mettendo a dispo­s­izione gli innume­revoli titoli di cui possiede i diritti». Siamo nel mon­do dei sogni? «No­risponde Tozzi - è vero che avremmo già potuto organiz­zare il tutto, la lentezza è col­pa nostra perché lavoriamo sempre sulle emergenze ma come Anica la questione è al primo punto. Tanto che insie­me a Rai e Medusa, tra gli al­tri, siamo in fase avanzata nel­la­messa a punto di una piatta­forma su internet che all’ini­zio sarà riservata solo al cine­ma italiano. Poi le major ci se­guiranno ». Una data? «Entro l’anno», conclude Tozzi. Gli smartphone aspettano fidu­ciosi.