Elio Silva, Il Sole 24 Ore 23/8/2010;, 23 agosto 2010
IN PASSERELLA SFILANO LE BUONE CAUSE
La bellezza è lo splendore del bene. Ne era convinto Platone e ci credeva tutta la cultura greca classica, imperniata sull’identificazione tra kalòs , ciò che è bello, e agathòs, ciò che è buono. La società di oggi è, invece, incline allo scetticismo, per ragioni fin troppo ovvie: gli antichi non potevano sapere, del resto, che le parabole, per loro oggetto di raffinati studi geometrici, avrebbero un giorno proiettato ben altre riproduzioni della realtà, o del reality che dir si voglia.
Ma a ben guardare i segnali, sia pur flebili, che giungono dal business dei concorsi di bellezza - fenomeno tipicamente estivo, che non conosce crisi e che, a livello nazionale come su scala locale, anima secondo gli addetti ai lavori non meno di 3mila serate - potrebbe essere arrivata l’ora della riscossa di Platone, come di Fedor Dostoevskij, che in epoca moderna ha osato ribadire che «la bellezza salverà il mondo».
Nel nostro paese, va ammesso, siamo ben lontani dal livello di sensibilità degli Stati uniti, dove miss Usa 2010, la 24enne Rima Fakih, che ha fatto notizia in tutto il mondo per le origini arabe - e che proprio questa sera sarà in passerella a Las Vegas per la corona di miss Universo - appena eletta ha dichiarato il proprio impegno al fianco di Service Nation, l’associazione nazionale per il servizio civile. Da noi le sfilate restano rito profano per eccellenza e alle figlie di Afrodite si richiede, generalmente, più l’estetica che l’etica. Però, nel tumultuoso accavallarsi di eventi che movimentano le italiche serate d’agosto, sta facendo capolino una pattuglia di concorsi (con annessi miss e mister) nei quali la bellezza si deve accompagnare a finalità e progetti sociali o come requisito di partecipazione, o per sensibilizzare il pubblico sull’attività di organizzazioni non profit.
Un segnale del trend è, per esempio, il crescente successo, anche in Italia, del concorso per miss Earth, finalizzato esplicitamente a valorizzare la bellezza al servizio di una buona causa. L’obiettivo, in particolare, è diffondere la consapevolezza dell’importanza della salvaguardia del pia-neta attraverso progetti di educazione ambientale. L’idea venne nel 2001 a un imprenditore filippino e l’edizione di quest’anno vedrà 80 reginette dialtrettanti paesi impegnate per un mese in attività di volontariato in Vietnam, sede della kermesse mondiale.
Le semifinali italiane, che si sono svolte in luglio a Cervia, con la sponsorizzazione, tra gli altri, della Bonprix Italia, società della multinazionale Otto di Amburgo, leader nel commercio elettronico, hanno fatto registrare un boom di candidature. Merito anche, secondo gli organizzatori, del "traino" di miss Earth Italia 2009, Luna Voce, una 22enne di Crotone, padre calabrese e madre olandese, coerentemente impegnata in attività sociali e autrice di un manualetto di educazione ambientale che sarà distribuito da settembre nelle scuole elementari della sua provincia.
L’erede italica per il 2010 sarà nominata a fine settembre, ma intanto si fanno avanti sulle passerelle nazionali altre miss, con titoli direttamente legati alle organizzazioni promotrici dei concorsi. Tra le associazioni non profit, in particolare, quella che sostiene con maggiore convinzione il trend è l’Avis,che già conta, in varie zone,una decina di miss in carica e un ben più consistente numero di candidate.
«Abbiamo bisogno di donatori ma, prima ancora, di avvicinare i giovani ai temi sociali», spiega Massimo Popoli, 46 anni, presidente vicariodell’Avis Parma e pioniere del nuovo corso. «La sensibilità tra i ragazzi è minore rispetto a un tempo e, per di più, va diminuendo la frequenza media delle donazioni di sangue. Un dato sul quale non si può incidere più di tanto, visto che si tratta di un gesto volontario. Se, però, si riesce ad allargare la platea degli associati i risultati non tardano ad arrivare e, da questo punto di vista, l’elezione di miss Avis si è rivelata un successo, soprattutto grazie al coinvolgimento effettivo della nostra reginetta ». A Parma, infatti, Elisa Bonacini, 20 anni, studentessa, oltre a coinvolgere gli amici è diventata una "testimonial" dell’associazione e, più in generale, dell’attenzione al volontariato, che - dice - «dovrebbe essere normale ma, tra i giovani, non è poi una cosa così scontata».
Con queste premesse, la tendenza appare destinata a consolidarsi. A Fano, sulla costa marchigiana, sabato 7 agosto è stato assegnato il premio speciale Avis a una miss locale, scelta non solo per le doti estetiche, ma anche in base a colloqui sui temi sociali. A San Donà di Piave, in provincia di Venezia, per lo scettro di miss e mr Avis si sono presentati in un locale della zona 11 ragazzi e 20 fanciulle: bottino della serata 20 iscrizioni all’associazione e altrettante promesse di donazione, bilancio giudicato più che soddisfacente dagli organizzatori, Simona Lucia La Placa e Alberto Segato, rappresentanti dei gruppi giovani Avis.
In provincia di Cuneo il decollo di miss Avis ha un convinto sostenitore in Giorgio Groppo, 46 anni, presidente provinciale dell’associazione,ma anche del Centro servizi per il volontariato, nonché consigliere nazionale della stessa Avis. «Nel promuovere la cultura della solidarietà non possiamo limitarci a fare convegni e manifestazioni - afferma Groppo - . La gente vuole anche divertirsi, specialmente nei mesi estivi. Così, secondo me, anche occasioni apparentemente frivole possono offrire spunti di riflessione».