Varie, 23 agosto 2010
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Patterson James
• Newburgh (Stati Uniti) 22 marzo 1947. Scrittore. Il primo ad aver venduto un milione di “libri elettronici” • «[...] noto principalmente per il personaggio di Alex Cross, ha scritto più di 50 romanzi, tutti bestseller (pubblicati in Italia da Longanesi e Tea, del gruppo Gems), tra cui Ricorda Maggie Rose, Il Collezionista e Cartoline di morte. Il suo impero include show televisivi, videogiochi e fumetti [...] non possiede computer e scrive le sue opere a penna. [...]» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 21/8/2010) • «“Quello che faccio è soltanto imbastire una storia” assicura invariabilmente, con l’aria del modesto artigiano, a chi gli chiede il segreto del suo successo. Questo understatement è uno degli ingredienti, certo non il solo, del fenomeno James Patterson: semplicemente, l’autore di thriller più venduto nel mondo [...] Un “amico americano” capace di polverizzare qualsiasi rivale con la potenza dei suoi numeri primi, nel senso del vertice della classifica [...] Più di Tom Clancy, Stephen King, John Grisham [...] Dalla sua lussuosa villa di Palm Beach, Florida, Patterson continua a sfornare con puntualità i propri best seller: romanzi storici, sentimentali e per ragazzi [...] Ma il piatto forte rimangono i thriller con protagonista Alex Cross, il detective nero impersonato sullo schermo da Morgan Freeman (ricordate Il collezionista?) e quelli del Club omicidi. [...] Definita dall’Hollywood Reporter “la sintesi perfetta tra Csi e Sex and the City”, la serie dedicata alle donne del Club omicidi è un perfetto esempio della “factory” di Patterson. Che non ama sentirsi definire una fabbrica di narrativa. Ma indubbiamente la copiosità della sua produzione [...] giustifica l’appellativo. [...] Patterson [...] non disconosce [...] il ruolo dei suoi collaboratori: “Fra quelli scritti a quattro mani [...] ci sono alcuni dei miei romanzi migliori”. L’originalità a tutti i costi non gli interessa. Ma il prodotto finale, come i quadri di certi pittori-artigiani medioevali, porta comunque un’inequivocabile griffe di bottega. In che cosa consiste il sigillo Patterson? Capitoli brevi, scrittura anodina, di taglio cinematografico, intrecci elaborati ma soluzioni tutto sommato semplici. E, nel caso del Club omicidi, personaggi femminili nei quali milioni di donne che lavorano, in qualsiasi parte del mondo, possono identificarsi. [...]» (Roberto Barbolini, “Panorama” 20/11/2008) • «Quando James Patterson [...] si accorse che nella gara delle vendite con John Grisham era testa a testa nella costa Est, ma stava perdendo posizioni nella costa Ovest, decise di ambientare la sua seconda serie, Le donne del club omicidi, a San Francisco. Quando [...] gli è parso insopportabile vendere così pochi libri in Scandinavia, la nuova mecca del thriller, ha chiamato la giallista svedese Liza Marklund e l’ha fatta entrare nella sua affollata scuderia di co-autori. [...] “I critici stroncano i miei libri ma lo fanno per le ragioni sbagliate. Sapevo già di non essere Dostojevski e non è quella la mia ambizione. Voglio scrivere storie che appassionano la gente e che la spingono a leggere, tutto qua” [...] la missione è ampiamente compiuta. Patterson è uno strabiliante fenomeno editoriale: privo della fama di Stephen King, John Grisham o Dan Brown, negli ultimi anni in America ha venduto più libri di tutti loro. [...] La definizione più benevola che gli è capitata addosso è “scrittore da aeroporto”, ma lui non se ne dispiace perché sa benissimo che nove aspiranti Proust su dieci darebbero la penna, la mano e anche tutto il braccio per procurare alla casa editrice— come secondo la rivista Forbes lui ha fatto con la Little Brown and Co. — incassi per [...] milioni di dollari [...] Patterson non coltiva neppure la speranza di una rivalutazione come accadde a Georges Simenon, all’inizio liquidato come prolifico produttore di romans de gare. Si contenta si sfornare ogni anno nove pageturners, libri “girapagina”. Lo si dice in America dei thriller talmente avvincenti che ti spingono a leggere freneticamente per vedere come va a finire. I suoi libri hanno frasi corte, paragrafi corti e capitoli corti tanto che si interrompono sempre a metà foglio e sono quindi “girapagina” anche in senso letterale. Ma questo non basterebbe. Patterson sa scrivere ottimi intrecci. Milioni di lettori non abbandonano mai un suo libro, e si precipitano sempre sul “nuovo Patterson” continuamente in uscita [...] Accanto ai gialli, più o meno violenti, l’autore ha una collana di libri per bambini e per ragazzi, e dedica molto tempo e soldi alla sua fondazione benefica destinata a convincere i ragazzini a leggere. “Credo che sia questione di abitudine, di familiarità con il libro. [...] Il gusto si affina con il tempo”. Ex responsabile dell’agenzia Walter & Thompson per il Nordamerica, Patterson è stato il primo ad applicare le strategie di marketing ai (suoi) libri: spot televisivi dove compare in prima persona e magari [...] guarda negli occhi gli spettatori e dice “se non leggete questo libro farò morire Alex Cross”, il suo detective afro-americano interpretato al cinema da Morgan Freeman nel Collezionista. [...]» (Stefano Montefiori, “Corriere della Sera” 6/6/2010).