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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

Mario Scanni detto Mario Jolly, 66 anni. Fotografo di Bari, molto noto perché aveva immortalato diverse generazioni di laureati e sposi pugliesi, malato di diabete, «corretto, tranquillo, molto riservato», dopo la morte della moglie, sette anni fa, s’era tanto avvilito, poi due anni fa aveva conosciuto un’altra donna e da allora a detta degli amici gli era tornato il sorriso sulle labbra, s’era messo a dieta, aveva ricominciato a curare l’abbigliamento, insomma «viveva una nuova vita»

Mario Scanni detto Mario Jolly, 66 anni. Fotografo di Bari, molto noto perché aveva immortalato diverse generazioni di laureati e sposi pugliesi, malato di diabete, «corretto, tranquillo, molto riservato», dopo la morte della moglie, sette anni fa, s’era tanto avvilito, poi due anni fa aveva conosciuto un’altra donna e da allora a detta degli amici gli era tornato il sorriso sulle labbra, s’era messo a dieta, aveva ricominciato a curare l’abbigliamento, insomma «viveva una nuova vita». Domenica mattina era nel suo studio «Photocolor Jolly» quando arrivò qualcuno che a un certo punto, chissà perché, afferrò un tubo d’acciaio, glielo suonò quattro volte sulla testa fino a spaccargli il cranio, quindi pulì il pavimento e senza toccare né soldi né attrezzatura scappò via (il corpo, trovato nel seminterrato, a pancia in su nel retrobottega, la nuca su una chiazza di sangue, dal figlio, che non riuscendo a parlare al telefono col padre era andato a cercarlo nella sua bottega). Primo pomeriggio di domenica 22 agosto nello studio «Photocolor Jolly» in via Crisanzio a Bari. fare QUATTO COLPI DI UN’ARMA CONTUNDENTE ALLA TESTA Mario Jolly Bari: fotografo ucciso nel suo studio Mario Scanni, 66 anni, faceva servizi fotografici per cerimonie Inquirenti all’esterno dello studio fotografico dove è stato trovato il corpo senza vita di Mario Scanni (Ansa)BARI - È giallo a Bari per l’uccisione di un fotografo sessantaseienne, Mario Scanni, trovato morto nel pomeriggio nel suo laboratorio fotografico, in una via immediatamente a ridosso del centro commerciale della città. È stato ucciso con quattro colpi violenti alla nuca inferti con un oggetto contundente: un oggetto cilindrico che non è stato per ora identificato. I carabinieri - che conducono le indagini - hanno sequestrato nel laboratorio vari oggetti che potrebbero essere compatibili con quello usato dal killer: dovranno ora essere svolti gli accertamenti necessari a stabilire se qualcuno di essi sia quello effettivamente usato per uccidere. L’uomo è stato ucciso nel primo pomeriggio. A lle 15.30 il corpo di Scanni è stato trovato dal figlio che era andato a cercarlo allo studio, non avendolo visto rientrare per pranzo e avendolo invano cercato al telefono. Giunto allo studio fotografico, posto a pianterreno di un edificio a più piani, il giovane ha trovato la saracinesca alzata a metà e la porta non chiusa a chiave: nel seminterrato, adibito a magazzino e laboratorio, ha trovato il corpo di Scanni, supino in terra, con una macchia di sangue sotto la testa. Ha quindi chiamato i carabinieri, ma solo con i successivi controlli medico-legali fatti sul posto e i rilievi investigativi e scientifici è stato escluso che l’uomo fosse morto per aver battuto la testa cadendo e si è accertato che invece era stato ucciso con quattro colpi violenti alla nuca. Non era un fotografo che si occupava di cronaca, Mario Scanni. Era un uomo tranquillo, faceva servizi per cerimonie e da qualche tempo aveva ottenuto un appalto dall’Università di Bari per fare le foto a laureandi e neolaureati nella sala delle lauree: l’Ateneo è a due passi dal suo studio. Un lavoro per il quale certamente Scanni non doveva essere impegnato nel pomeriggio di una domenica d’agosto. Lo studio fotografico è in una via abbastanza frequentata e piena di piccoli negozi: ma oggi era deserta per la giornata festiva e per le ferie. Sul luogo dell’omicidio non sembra - a quanto si è saputo - che possano esserci elementi per ritenere che l’omicidio sia stato compiuto per rapina: nello studio al pianterreno da primi accertamenti non manca nulla, nel seminterrato non c’era disordine e per capire se è stato portato via qualcosa serviranno accertamenti più approfonditi. ((fonte: Ansa) 22 agosto 2010 *** BARI - Il cadavere di un fotografo barese è stato trovato nel pomeriggio di oggi in uno studio fotografico in via Crisanzio, a ridosso del centro di Bari. Secondo i primi rilievi l’uomo è stato assassinato. Sul posto sono al lavoro i carabinieri. Il fotografo si chiamava Mario Scanni e aveva 66 anni. La zona è stata transennata; il tratto di strada dove, al pianterreno, si trova il laboratorio fotografico ’’Photocolor Jolly’’ è stata bloccata al traffico. Sul posto sono in corso i rilievi del reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri mentre sono intervenuti anche il pm di turno della procura di Bari, Manfredi Dini Ciacci, e due medici dell’istituto di medicina legale. ORE 18:20 - L’ALLARME DATO DAL FIGLIO L’allarme è stato dato dal figlio che lo ha trovato morto nel laboratorio intorno alle 15.30. L’uomo – a quanto si è saputo – ha una ferita, alla nuca: per questo, pm, esperti ed investigatori sono tuttora al lavoro nello studio fotografico per capire se la morte sia stata prodotta da una caduta o se l’uomo sia stato ucciso con un oggetto contundente. ORE 19:49 - ASSASSINATO CON 4 COLPI IN TESTA E’ stato ucciso con quattro colpi violenti alla nuca con un oggetto contundente il fotografo Mario Scanni, trovato morto nel pomeriggio nel suo laboratorio fotografico. Lo hanno stabilito i controlli medico-legali fatti sul posto e i rilievi dei carabinieri delle investigazioni scientifiche. L’uomo è stato ucciso nel primo pomeriggio. Alle 15.30 il corpo di Scanni è stato trovato dal figlio dell’uomo che era andato a cercarlo allo studio, non essendo il padre tornato per pranzo e non riuscendo a contattarlo per telefono. ORE 19:55 - IL FOTOGRAFO REALIZZAVA SERVIZI PER MATRIMONI E LAUREE Mario Scanni si occupava di realizzare servizi fotografici per matrimoni, cresime e cerimone di laurea presso l’Ateneo di Bari. I carabinieri ipotizzano che l’uomo possa essere rimasto vittima di un tentativo di rapina, e per questa ragione il figlio insiem agli investigatori è ritornato in serata nel laboratorio per controllare l’eventuale furto delle apparecchiature professionali di Scanni ritenute di particolare valore. L’uomo era separato e di recente sembrava avesse avviato una nuova relazione. Negli ambienti professionali era ritenuto uomo irreprensibile e molto corretto.