RAFFAELLO MASCI, La Stampa 21/8/2010, pagina 11, 21 agosto 2010
Tutti a 130 all’ora con il Grande Fratello che ci ha cambiato la vita - Se avete fatto buone vacanze e avete trovato le autostrade abbastanza scorrevoli e sicure, se questa è stata l’estate sotto i 130 all’ora e se - forse - si vedono meno pirati (e cretini) sulle strade, lo si deve (anche) ad un dio elettronico che sorveglia il traffico e stanga immancabilmente tutte le teste calde dall’acceleratore facile
Tutti a 130 all’ora con il Grande Fratello che ci ha cambiato la vita - Se avete fatto buone vacanze e avete trovato le autostrade abbastanza scorrevoli e sicure, se questa è stata l’estate sotto i 130 all’ora e se - forse - si vedono meno pirati (e cretini) sulle strade, lo si deve (anche) ad un dio elettronico che sorveglia il traffico e stanga immancabilmente tutte le teste calde dall’acceleratore facile. Il dio si chiama Tutor e nasce nel 2005 da un’idea di Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia: «Questo strumento - dice Castellucci - che abbiamo installato su 2.400 chilometri di rete e affidato alla gestione della Polizia Stradale, ha consentito di dimezzare il tasso di mortalità anno su anno. È veramente una best practice italiana riconosciuta dall’Unione Europea e che viene ormai imitata in molti Paesi. Il Tutor è riuscito anche a cambiare i comportamenti degli italiani alla guida, e lo dimostra il fatto che già dopo pochi giorni dall’installazione su una nuova tratta, il numero delle infrazioni crolla verticalmente». Tutor è un sistema in grado di monitorare lunghi tratti autostradali attraverso sensori e telecamere: registra la velocità media di un veicolo in autostrada in un tratto tra i 10 e i 25 chilometri, e se il valore supera il limite di velocità, scatta automaticamente la sanzione. Dal 2005 a oggi sono stati controllati 2 miliardi e 140 mila veicoli e sono state inflitte un milione e 700 mila multe. Tutor, dove installato, ha condotto un lavoro per il quale sarebbero state necessarie almeno 100 mila pattuglie della polizia stradale. Di fronte a questi numeri, questo Grande Fratello appare come un giudice spietato, ma alla Polizia stradale ci tengono a far sapere che il fine non è la sanzione, ma l’educazione alla prudenza e a uno stile di guida sicuro e rispettoso delle regole. Comunque, il sapere che alla pattuglia si può sfuggire ma a Tutor no, qualche effetto apprezzabile lo ha sortito: la velocità media, sulle tratte monitorate, è diminuita del 15% rispetto a prima, e la velocità «di picco» del 25%. Tutto questo, riferito alla vita delle persone, significa una mortalità più che dimezzata in 5 anni (-51%), incidenti scesi del 19% e feriti del 27%. Ma in alcune tratte autostradali, particolarmente trafficate, l’effetto è stato ancora più sorprendente: sull’A1 tra Roma e Caserta il numero di infrazioni è diminuito del 37% e del 34% sulla Milano-Venezia. Se uno incappa in una postazione Tutor non deve, inoltre, sentirsi a riparo da altri controlli: tra i dati della polizia emerge il caso di una persona che, in una sola giornata, ha compiuto 19 infrazioni e si è beccato altrettante multe (da 148 a 770 euro l’una a seconda della velocità). Tra le curiosità spicca anche il caso del pirata della strada più pirata che ci sia: un signore su una Porsche che ha superato i 280 all’ora e il record di multa. I dati che vengono rilevati dalle 278 postazioni Tutor, vengono inviati ad un server di Autostrade per l’Italia, che si trova vicino Firenze, e da qui trasmessi al centro informatico della Polizia stradale (a Settebagni, alle porte di Roma). A questo ultimo server si collega la «sala operativa di Tutor» della polizia stradale. Quando ieri mattina siamo andati a visitarla, nella bellissima sede che la polizia ha a Roma, tra Cinecittà e il Parco degli acquedotti, ci saremmo aspettati una grande hall piena di monitor e di computer sofisticatissimi. In realtà la sala operativa pesa meno di due chili: è infatti un pc portatile a cui si collegano i due amministratori del sistema (Paola Bongarzoni e Antonio Forte) che, teoricamente da qualunque parte del globo, possono monitorare tutta la rete Tutor e su di essa possono agire, ovviamente con una connessione protetta. Poiché l’esperienza ha funzionato, Anas - che è la «padrona» delle strade italiane - ha deciso di estenderla, sperimentalmente, anche ad alcune Statali: «A questo scopo - ci ha detto il presidente Pietro Ciucci - abbiamo bandito un appalto per l’acquisizione di un sistema da collaudare in tre specifiche tratte stradali ad accesso non controllato: la via Romea da Ravenna verso Mestre, la via Aurelia nei dintorni di Tarquinia e la Domiziana all’altezza di Castel Volturno. Contiamo ci attivare questa sperimentazione dall’inizio dell’anno venturo».