Alessandro Penna, Oggi, n. 34, 25 agosto 2010, pag. 125, 25 agosto 2010
IL MIO TROTA? UN MARITO E UN PAPA’ IDEALE
Lo dice l’ittica e lo conferma la cronaca rosa: le trote sono pesci abitudinari. Per dire, le prede le pescano sempre nelle stesse acque. Nel caso di Renzo Bossi, detto il Trota per demeriti studenteschi (tre bocciature), quelle acque sono il concorso di Miss Padania e la preda più recente si chiama Elena Morali, 20 anni, Pupa di recente esposizione televisiva, bergamasca doc. Prima di lei, c’era stata tale Eliana Cartella, poi persa in un duello rusticano con Mario Balotelli. Tra le due pretendenti, più di un’assonanza: entrambe bionde, entrambe belle, entrambe vogliose, per abusare di un eufemismo, di sfondare nel mondo dello Spettacolo. Guai, però, a fare paragoni.
«Non mi nomini quell’Eliana lì. Non ne parlo solo perché le darei più spazio. E se la incontro non le stringo la mano».
Esagerata.
«Macché esagerata. Ha fatto male al mio Renzo, lo ha reso diffidente. Sa qual è il più bel complimento che mi ha fatto Renzo?».
No.
«Che si vede che non sono come quell’altra, che non voglio pubblicizzarmi attraverso di lui. Mi preferisce mille volte di più».
Mi racconta come e quando vi siete conosciuti?
«Un anno e mezzo fa. A Miss Padania, grazie ad amici comuni».
Lei gareggiava?
«No. L’anno prima sì, però: ero arrivata in finale. Poi mi è venuta una febbre altissima, rischiavo di restare a casa da scuola per un mese e allora ho deciso di mollare. Io e Renzo abbiamo chiacchierato un sacco. Scherzato, parlato di stupidate. Lui mi ha detto: “Non lascio mai il mio numero alle ragazze”. A fine serata, mi ha chiesto il mio, di numero. E poi mi ha dato il suo. Ho capito che c’era feeling».
Ma Renzo cos’è per lei: fidanzato, corteggiatore, amico?
«La parola “fidanzato” mi fa un po’ paura. Diciamo che è qualcosa di più di un amico. E che più lo conosco, più mi piace».
Eppure, quando le hanno chiesto di descrivere i pregi del Trota, il massimo a cui è arrivata è stato «tenero». Un po’ freddino, come complimento.
«Ma guardi che la dolcezza è una dote importante, rarissima negli uomini, figurarsi nei politici. E poi io non ho mai avuto fidanzati belli. Anche se lui, dal vivo, è molto più carino di come viene in fotografia o in televisione».
Ho qui una sua vecchia intervista, concessa quando l’hanno eletta Miss ciclismo. Dice: «Tra quindici anni mi vedo sposata e con figli». Col Trota?
«Meglio non dirlo, perché poi non si avvera. Certo che lui sarebbe un marito e un padre ideale: è fedele, sicuro di sé, forte e dolce. Però dovrebbe dedicarsi di più alla famiglia. Io col mio lavoro starò in giro tutto il giorno, uno dei due rinunciare alla carriera: lui».
Il Senatur l’ha conosciuto?
«Non ancora. Ma conto di vederlo presto. Spero non sia arrabbiato con me».
Dovrebbe esserlo?
«Mah, in un’intervista ho definito Renzo "ingenuotto". Magari il papà si è indispettito, ma non voleva essere un’offesa».
Per chi vota?
«Guardi, la politica non è il mio pane. Trovo che sia così stupido litigare sempre per delle idee...Però un comizio di Renzo voglio proprio vederlo: ha detto che presto mi porterà a Roma».
La vicenda di Gianfranco Fini l’ha seguita?
«Se ho capito bene, il premier gli ha detto di licenziarsi e lui non vuole».
E’ un modo di vederla.
«Però so tutti i nomi dei ministri. E so anche cosa vuol dire Csm: Consiglio Superiore della Magistratura. E poi ddl: disegno di legge. So pure il significato di cda, dl, d.lgs, d.p.r.: vuole che glieli dica?».
Le credo sulla parola.
«Alla Pupa & il secchione ci hanno fatto studiare un sacco. E dire che pensavo di non farlo».
Perché?
«Il casting non era andato benissimo. Mi avevano chiesto di danzare e io ho risposto: senza musica non ballo, mi sento una cretina. Non le dico poi quando mi hanno "toccato" le tette».
In che senso scusi?
«Ero in costume e uno degli autori mi fa: il seno è rifatto, vero? Mi sono imbufalita: le tette sono vere, e sono così perché mangio un sacco di dolci».
Ora le vedremo a Colorado Café?
«Già, farò la valletta. E’ un buon palcoscenico per far vedere cosa so fare. Oddio!».
Lo so: scrivo velocissimo.
«No, mi riferivo al mio accento: un pò troppo forte, devo iscrivermi a un corso di dizione».
Cosa sa fare?
«Canto bene e ho frequentato una scuola di recitazione. Il vero sogno, però, è fare la presentatrice. Vorrei diventare Fiorello in versione femminile, lui e la Hunziker sono i miei miti. Per raggiungerli, studio tanto e dormo pochissimo: il sonno è tempo butatto e ostacola il mio progetto. E il mio progetto è sfondare nello spettacolo».
Ha un piano alternativo, nel caso non ce la facesse?
«No. Se inizi a pensare che non ce la fai, non ce la fai davvero».