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 2010  agosto 21 Sabato calendario

LA CROAZIA PAGHERÀ GLI ITALIA ESPROPRIATI DAL REGIME DI TITO

La Croazia restituirà ai legittimi proprietari stranieri, tra cui migliaia di italiani, i rispettivi beni nazionalizzati dall’ex Jugoslavia di Tito nel post seconda guerra mondiale. Lo storico e lungamente atteso via libera è stato decretato dall’Alta Corte suprema croata che ha accolto, dopo un attesa di 13 anni, la rivendicazione di Zlata Ebenspanger, croata di origini ebraiche, ma cittadina brasiliana che si era rivolta nel 1997 al tribunale di Zagabria chiedendo la restituzione di un’intera palazzina di proprietà della famiglia sita nella capitale croata, appoggiandosi alla legge nazionale riguardante gli indennizzi per i beni sottratti dal regime comunista jugoslavo.
«Finalmente è stata fatta giustizia», ha commentato il presidente dell’Unione Italiana e deputato al parlamento croato, Furio Radin, «la diplomazia di Roma aspettava da alcuni anni una sentenza del genere. Vi era il luogo comune che tutto avrebbe potuto essere risolto da questo parere e pertanto erano in pochi a credere che ci sarebbe stato un simile verdetto. Sembra invece che lo stato di diritto in Croazia abbia funzionato, consentendo così l’apertura delle porte anche ai cittadini stranieri, finora fatti segno di un’inaccettabile discriminazione. Sono dell’avviso che quanto deliberato dalla Corte suprema», ha aggiunto, «vada considerato alla stregua di un importante passo avanti nei rapporti bilaterali fra Italia e Croazia. Ora bisognerà vedere come avverrà la denazionalizzazione, perché è nel concreto che spesso si frappongono ostacoli».
Ed i timori non sono infondati, basta dare un occhio ai numeri per capire quanto verrebbe a costare il tutto al governo croato: da quando il paese ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 sono stati 4211 i cittadini stranieri a rivolgersi al ministero della giustizia croato, per l’avvio dell’iter di restituzione delle proprietà nazionalizzate ed espropriate dopo il 1945. Stando ai dati diffusi
dal governo, 1034 sono state le richieste avanzate da cittadini italiani, che capeggiano dunque la speciale graduatoria, seguiti dagli austriaci e dagli israeliani.
Tradotto in cifre la restituzione di lussuose ville, palazzi, terreni e lotti commerciali si segnalano tra gli altri anche la storica tenuta di Zara della distilleria Maraschino ammonterebbe a un miliardo di kune, pari a circa 138 milioni di euro, che secondo alcuni “attualizzati” si trasformerebbero tra i 350 e i 500 milioni di euro. A non poter ancora gioire però gli esuli istriani, fiumani e dalmati, il povvedimento della Corte di Zagabria non riguarda infatti coloro che hanno già chiesto e ottenuto il risarcimento da parte della Repubblica italiana. «La sentenza», precisa ancora Radin, «va a toccare solo quelle persone che abbandonarono più tardi i propri averi, a nazionalizzazione, si badi bene, già avvenuta. Spesso si confondono le due cose. La verità è che la questione dei beni abbandonati degli esuli attende ancora di essere risolta».

::: LAVICENDA
ATTESA DI 13 ANNI
Dopo un’attesa di 13 anni, l’Alta Corte Suprema Croata ha accolto la rivendicazione di Zlata Ebenspanger, croata di origini ebraiche, cittadina brasiliana. La donna nel 1997 si era rivolta al tribunale di Zagabria chiedendo la restituzione di una palazzina di famiglia nella capitale croata, appoggiandosi alla legge nazionale riguardante gli indennizzi per i beni sottratti dal regime comunista jugoslavo
MILLE RICHIESTE ITALIANE
Dal 1991, anno in cui la Croazia ha ottenuto l’indipendenza, sono stati 4.211 i cittadini stranieri a rivolgersi al ministero della giustizia per riavere le proprietà nazionalizzate dopo il 1945. Di queste richieste, 1.034 sarebbero state avanzate da italiani. Ora saranno risarciti: il provvedimento della Corte di Zagabria non riguarda però coloro che hanno già chiesto e ottenuto il risarcimento da parte della Repubblica italiana