Alessandro Carlini, Libero 20/8/2010, 20 agosto 2010
IL SALUTISTA CAMERON SI DA AL WHISKY
Il premier britannico David Cameron sta sperimentando sulla sua pelle quanto quella sedia a Downing Street sia impegnativa per tutti, perfino per un salutista come lui, che si muoveva sempre in bicicletta. Oltre, infatti, ai tanti capelli bianchi che gli sono spuntati sulla testa dopo che ha varcato la soglia del numero 10, ora arriva un altro segno di stress. Cameron starebbe sempre di più apprezzando il buon whisky, che gli viene spedito dai produttori britannici felici di farsi un po’ di pubblicità. Mentre
Margaret Thatcher non si faceva mai mancare un bicchiere di modesto Bell, il suo giovane successore ha scelto marche costose.
Come il “single malt” Isle of Jura e soprattutto il Bruichladdich Organic, che viene venduto a 41 sterline a bottiglia. Quest’ultimo è diventato una presenza fissa nelle sale del potere, dopo che la distilleria che lo produce ne ha mandato qualche bottiglia al premier per commemorare la sua vittoria elettorale. E da allora “l’idillio” con questa marca sta andando avanti. Cameron non si può comunque lamentare: un recente sondaggio ha detto che la maggior parte dei britannici approva il suo operato e quello del governo di coalizione. Un cambiamento radicale rispetto al passato “astemio” dei laburisti, che avevano riportato acqua minerale e tè nei corridoi della politica. Ora invece ritorna la tradizione molto Tory del “cicchetto”, che aiuta a governare meglio un Paese, in cui i cittadini, invece, troppo spesso eccedono con l’alcol. La Thatcher quando si trovava davanti a una situazione difficile chiedeva uno scotch, forte e con poco ghiaccio. Winston Churchill consumava fra champagne, cognac e whisky almeno 22 unità di alcol al giorno, mentre 21 unità settimanali sono il massimo consentito per restare sani secondo i medici britannici.