Deborah Dirani, Libero 20/8/2010, 20 agosto 2010
PREMIO MISS RIFATTE. C’È ANCHE UN TROFEO PER MISS VAGINA NUOVA
Se in principio erano le mutande, alla fine si è, mestamente, arrivati alla vaginoplastica. Anzi, pure un pezzetto più in là: al concorso di bellezza per la vagina rifatta meglio. Miss vaginoplastica: venghino venghino siore e siori (soprattutto siori che si sa se ne intendono di ‘ste cose) che in a sfilare oggi è proprio lei la topa rifatta. Roba da non credere, non fosse che invece ci sono ben due signore che fierissime della loro cosina rifatta, ricucita, liftata, gonfiata e limata hanno deciso di partecipare al concorso di bellezza Miss Chirurgia Estetica (che tra le tante sezioni di cui si compone ne ha anche una apposta per loro) la cui finale si tiene stasera a Rimini.
Si sono presentate alle selezioni di una serissima giuria composta da chirurghi estetici con la loro cartella clinica e le foto a corredo. Una cosa tipo prima e dopo la cura. Cosina avvizzita o comunque un po’ provata da una rutilante vita sociale, e cosina rifatta tutta bella liscia e tirata a lucido (e pare pure con un imene nuovo di trinca).
«L’UTERO È MIO...»
Le due signore, sponsorizzate da mariti entusiasti, hanno rispettivamente 42 e 50 anni e a un certo punto della loro vita hanno pensato che era ora di tirarsela a nuovo. La prima, felicemente sposata, se l’è fatta ri-
costruire dopo un parto. L’altra invece ha semplicemente voluto fare un restyling per compiacere il nuovo fidanzato.
Ognuno decide per sé e del suo corpo fa quello che vuole, ci mancherebbe. Solo che, alla faccia dello stile, non è che poi ci sia da andarsene in giro con una specie di cartello luminoso con la scritta “io ce l’ho rifatta” che francamente non gliene frega niente a nessuno. Le femministe dei tempi che furono dicevano l’utero è mio e me lo gestisco io: sacrosanta verità. L’autogestione uterina comunque non prevedeva sfilate e concorsi di bellezza per vagine rifatte.
I tempi cambiano e le femministe, pure loro, oggi non hanno più i peli sotto le ascelle.
I tempi cambiano e le donne si rifanno le tette con talmente tanta facilità che serve una legge che proibisca alle minorenni di farsi mettere mano al seno da un chirurgo prima dei 18 anni. I tempi cambiano e alle tette, ai nasi, alle labbra e ai culi rifatti ci si è abituati. Abituarsi alla patata liftata è francamente parecchio complicato. Detto dalla donna che scrive: fa impressione. Eppure secondo Elio Pari, organizzatore del concorso di bellezza più plasticoso d’Italia:
«la vaginoplastica è l’intervento estetico più richiesto dalle giovani inglesi tra i 16 e i 23 anni». Cosa avranno di tanto drammatico le vagine di queste donne da venire affidate anziché a un ginecologo a un chirurgo estetico è tutto da capire. Anzi, no, meglio non indagare: certi segreti è bene che restino tali.
MARITI ENTUSIASTI
Del resto, sempre secondo il racconto di Elio Pari, i più entusiasti di far sfilare le mogli con la cosina rifatta sono proprio i mariti. E qui scatta la domanda: ma dove sono finiti quei maschi che giravano con la lupara? No perché forse quelli lì erano eccessivi, gelosi pure di un respiro, ma questi che si beano della propria donna che va sbandierando al mondo che ce l’ha rifatta sono anche peggio. Il buongusto è già un po’ che vacilla su zeppe e zatteroni mignotteschi, ma a ‘sto giro al poveretto è arrivata la mazzata definitiva. Ora che anche la cosina si può ricostruire e che pare pure essere cool chi glielo va a spiegare ai preti, che ancora si sgolano dai pulpiti, che la verginità adesso si perde e si recupera con un innesto dermatologico? Nemmeno Satana in persona.