Cristina Nadotti, Repubblica 20/8/2010, 20 agosto 2010
CAKE BRITAIN" LA PRIMA MOSTRA DA MANGIARE
Sarà la prima mostra al mondo di arte completamente commestibile e Londra è il posto migliore per ospitarla. L´ossessione inglese per il cibo, la mania di una nazione dove, almeno per il gusto italiano, di roba da mangiare si parla tanto ma con scarsi risultati nella pratica, si sublima al punto di organizzare una esposizione di dipinti e sculture realizzati soltanto con materiali commestibili. È un evento "cotto e mangiato", nel vero senso della parola. La mostra durerà un fine settimana, dal 27 al 29 agosto, sarà ospitata alla Future Gallery con la sponsorizzazione della prestigiosa Tate Modern e, spiegava ieri The Independent, al termine le opere non finiranno nel salotto di qualcuno ma sulle tavole di associazioni di beneficenza, per la felicità di chi non è affamato soltanto di cultura.
Per descrivere come sarà la mostra "Cake Britain" vanno benissimo le parole di John Lennon in "Lucy in the sky with diamonds": immaginate "alberi di mandarini e cieli di marmellata", con prati di gelatina e fiori di zucchero per una delle opere più rappresentative, creata da Lily Vanilli, componente del gruppo di artisti "Mad artists Tea Party", promotori della mostra. L´iniziativa a prima vista fa pensare a un´esasperazione delle migliori pasticcerie britanniche, piene di torte burrose, straripanti di panna e coloratissime, o la realizzazione di uno dei sogni di ogni bambino goloso, ma è in realtà un vero happening artistico basato su una precisa elaborazione culturale. "Cake Britain" porta all´estremo una tendenza che ha visto istituzioni come la Tate in prima linea nell´esporre opere (ad esempio quella della francese Kadia Attia lo scorso maggio fatta di cous cous) che utilizzano i cibi come materiali. Tra gli esponenti più famosi di questa corrente c´è Antony Gromly, l´autore della scultura "Angel of the North", che già negli anni Settanta cominciò a usare le fette di pane per le sue sculture e con il suo "Letto", fatto di oltre 8mila pezzi di pancarrè, ottenne la ribalta alla Tate Britain nel 2008. Gromley aveva spiegato la scelta sostenendo di voler sottolineare la fisicità della creazione artistica e altrettanto fanno i partecipanti a "Cake Britain", spingendosi oltre. Il "Letto" di Gromley è stato trattato con paraffina per conservarlo, i Mad artists tea party vogliono esplorare la fisicità fino a coinvolgere nel godimento estetico tutti i sensi, perciò le loro opere non si guardano soltanto, ma si toccano, annusano e gustano. Alcuni ammettono che la scelta del cibo è funzionale alla realizzazione: la liquirizia, per esempio, è perfetta per rendere la lucidità di un paio di scarpe di vernice. Per altri c´è il gioco della repulsione nel creare oggetti rivoltanti alla vista, ma deliziosi al gusto. Un´esperienza che non si potrà fare durante la mostra, gli organizzatori precisano che gli assaggi non rientrano nel programma.