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 2010  agosto 19 Giovedì calendario

L’ultima moda è la naja-gym - Marcia, flessioni, salti, piegamenti, balzi laterali, esercizi di equilibrio

L’ultima moda è la naja-gym - Marcia, flessioni, salti, piegamenti, balzi laterali, esercizi di equilibrio. E poi at­trezzi rudimentali, corde, ba­stoni, ostacoli, coni, anche co­pertoni. Un addestramento militare a tutti gli effetti, pen­serete. Infatti ai militari si ispi­ra. Ma siccome la naia è stata messa alla porta, ora viene fat­ta rientrare dalla finestra sot­to forma di fitness, ovviamen­te a pagamento. E chi vuole iscriversi in palestra o ad un corso di ginnastica post va­canziera si aggiorni. Il pila­tes, oppure il body building o l’aerobica non è più trendy. Basta cliccare sui siti delle pa­­lestre e saltano fuori marchi come Boot camp oppure Mili­tary training che alla fine si­gnificano una cosa sola: fare allenamento con tanto sudo­re e pochi fronzoli. In pale­stra o nel parco, ma tutti insie­me, cantando cori militari e il sorriso stampato sulle lab­bra, nonostante la fatica. La nuova tendenza arriva, come al solito, dagli Stati Uni­ti e dall’Inghilterra dove il fit­ness militare è già diffusissi­mo. Ma l’Italia sta seguendo a ruota e anche famosi centri di benessere diffusi in tutta la penisola hanno già scelto di sposare la nuova tendenza e di far marciare i propri iscritti possibilmente nel parco citta­dino o in una palestra. Al­l’estero, la nuova tendenza a stelle e a strisce si chiama Bri­tish Military Fitness, ed è un programma di allenamento elaborato da un gruppetto di nostalgici e geniali marines, subito adottato da numerosi circuiti fitness da tutto il mon­do. Si tratta di un vero e proprio percorso di guerra che alter­na corse a ostacoli, piegamen­ti, resistenza. È un allenamen­to – dicono i patiti - non solo fisico perché mette in gioco anche l’aspetto mentale. Im­para infatti a superare i pro­pri limiti e aiuta ad acquisire più sicurezza e ad eliminare molte cause di stress. Inoltre, aumenta l’autostima e la sicu­rezza in se stessi. Missione impossibile per noi italiani? No, assicura chi ha già prova­to. Gli esercizi sono alla porta­ta di tutti, impiegati e casalin­ghe. Ovviamente i carichi so­no differenziati rispetto alle caratteristiche del gruppo. In­somma, questo sport non spacca la schiena a nessuno e gli strappi non sono all’ordi­ne del giorno visto che alla fi­ne dell’ora di addestramento sono obbligatori gli esercizi di allungamento. Che tonifi­cano e rilassano. La novità alletta chi ha vo­glia di nuovo. E ormai il tam tam è partito. I centri che sponsorizzano la naia dimen­ticata stanno nascendo un po’ ovunque, Torino, Bari, Milano, Roma, Varese, Luga­no. E il motto è «allenate il mo­vimento, non solo il musco­lo ». Chi ama stare all’aperto, comunque e ovunque, può provare anche il Boot camp si­stem, un allenamento sem­pre ispirato all’addestramen­to militare duro ed efficace che ti garantisce di tornare in forma nel parco sotto casa. In 45 giorni i trainers che lo pro­p­ongono promettono risulta­ti sorprendenti. Come la ridu­zione dal 3 al 5 per cento della massa grassa, un notevole mi­glioramento posturale, una perdita di peso dai 3 agli 8 chi­li e un aumento del 25% della resistenza. Negli Usa ormai migliaia di persone hanno cambiato o integrato il loro training abituale con sedute di atleti boot camp, molti divi di Hollywood e personaggi dello spettacolo e della politi­c­a sono diventati patiti di que­sto nuovo modo di fare fit­ness a ritmo di musica. Sia chiaro. L’atmosfera non è quella di Full metal jacket . L’intensità non raggiunge ili­velli tipici di un addestramen­to militare, perché il corso è rivolto a persone alla ricerca della forma perduta. Ma i ri­sultati soddisfano tutto: al ter­mine di un’ora si bruciano fi­no a 1.000 calorie.