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 2010  agosto 19 Giovedì calendario

NON COMPLETO DA PRENDERE IN ARCHIVIO!!!!!

L´ECONOMIA DEL GIGANTE ASIATICO BATTE OGNI RECORD. MA IL 92% DEI SUOI ABITANTI SI DICE SCONTENTO. E PECHINO SCOPRE CHE SI PUÒ ESSERE RICCHI E INFELICI -
Pechino - La Cina torna a dominare il mondo e si scopre campione del successo, ma i cinesi si sentono infelici. Nessuno è mai stato sfiorato dal dubbio che la felicità, con il ritorno di un Confucio pop e la nostalgia per un Mao Zedong vintage, li stesse conquistando. Una simile impresa, tanto più a livello collettivo e sotto forma di stato d´animo permanente, come noto non è concessa. L´ascesa della Cina ai vertici del potere economico, il trionfo di un modello inedito e inimitabile, la crescita della più numerosa classe media del pianeta, avevano però indotto l´inconfessabile sospetto che anche il cinese, nuova unità di misura dell´umore globale, stesse iniziando a conoscere almeno qualche istante di soddisfazione.
A sorpresa ci ha pensato un´indagine della Tsinghua University di Pechino a confermare ai cinesi ciò che essi quotidianamente vedono e a rassicurare il resto del mondo su quanto ogni giorno esso segretamente spera: la Cina può sorpassare il Giappone e insidiare gli Stati Uniti, ma resta una «nuova potenza» fondata sull´infelicità. Il fatto che la notizia sia stata pubblicata sul China Daily, versione inglese del giornale del partito, testimonia che anche Pechino, dopo un famoso saggio uscito tra le polemiche lo scorso anno, comincia a porsi il futile problema del destino morale di 1,4 miliardi di persone. Per decenni, dopo la Lunga Marcia e tanto più a partire dalla Rivoluzione Culturale, le domande sul benessere individuale sono state considerate un vizio borghese ed un lusso proibito. Dichiararsi "infelice" era controrivoluzionario, corrispondeva ad ammettere un´individualista patologia mentale e consigliava l´internamento in un istituto psichiatrico.