Rosanna Castelletti, la Repubblica 19/8/2010, 19 agosto 2010
IL BELGIO NON È UN PAESE PER GATTI IL GOVERNO LI VUOLE STERILIZZARE TUTTI: "SONO TROPPI RISPETTO AL NUMERO DEGLI ABITANTI"
Il Belgio, osserva qualcuno sarcastico, non è un Paese per gatti. Se il titolo del piano elaborato dal ministero della Sanità di Bruxelles, il "Plan Pluriannuel Chats" Piano pluriannuale gatti), è abbastanza neutro, è il suo scopo a sollevare i dubbi e persino le ironie degli amanti dei felini: sterilizzare tutta la popolazione felina belga nell´arco di cinque anni. Motivo dell´inusuale ed eccezionale provvedimento la straordinaria sovrappopolazione felina: un gatto ogni dieci abitanti.
Una gatta randagia può partorire sino a tre volte l´anno e mettere al mondo ogni volta tra quattro e sei cuccioli. Con questi ritmi il numero dei gatti che affollano le strade del Belgio sta crescendo ogni anno del sei per cento. Una percentuale troppo alta, giudicano le autorità locali, tenuto conto che con essa aumentano anche gli abbandoni, le eutanasie, i disagi e i problemi d´igiene pubblica e che il Paese conta già un milione di gatti contro una popolazione di 10 milioni di abitanti. Solo nella capitale Bruxelles i felini potrebbero raggiungere quota 15.550 entro cinque anni.
È per arginare questa pericolosa proliferazione che il comitato "Benessere animale" del ministero belga della Sanità ha elaborato il suo piano quinquennale. Il piano prevede che a partire dal prossimo anno prima i randagi, poi i felini nei gattili, negli allevamenti e nei negozi e infine i gatti "da compagnia" dovranno tutti essere sterilizzati, identificati e registrati entro il 2016.
I siti Internet dei quotidiani locali, da Le Soir a La dernière Heure a Sud Presse, che ieri hanno dato notizia dell´iniziativa, sono subito stati inondati dalle reazioni dei lettori. Di quanti sostengono il provvedimento: «La sterilizzazione è un atto d´amore nei confronti dei nostri animali», hanno osservato in molti. E di quanti invece lo contestano o restano scettici: «Nel 2026-2030 ci sarà ancora qualche gatto in Belgio?», ha chiesto ironico un commentatore.
Il comitato "Benessere animale" si è perciò affrettato a precisare che la sterilizzazione riguarderà solo i gatti europei (il comune gatto domestico tigrato) e non i gatti di razza, mentre la dottoressa Catherine Terclavers del ministero della Sanità ha cercato di minimizzare: «Al momento non si tratta che di un progetto di cui discuteremo in autunno con rifugi, associazioni e allevatori. Ora come ora non è stato neppure stanziato alcun finanziamento a livello federale». Cautela ha espresso anche Sébastien De Jong dell´associazione "Sans Collier" (Senza collare), che si prende cura degli animali a quattro zampe senza padrone: «Il piano è positivo dal punto di vista della salute animale, ma è finanziariamente impossibile da realizzare per il momento. Non si possono chiedere 150 euro a chi adotta un animale per finanziarne la sterilizzazione».
Sebbene costosa nonché drastica si tratta però, concordano anche le organizzazioni animaliste, di una misura necessaria. «La sterilizzazione o la castrazione dei gatti domestici dovrebbe far parte dei doveri dei cittadini», sostiene Michel Vandenbosch, presidente dell´organizzazione belga per i diritti degli animali Gaia. «Un gatto è spesso più allettante rispetto a un cane perché esige meno attenzioni. Il problema nasce dall´irresponsabilità dei proprietari, che non si danno cura di sterilizzare i loro animali», gli fa eco la Terclavers ricordando i sempre più numerosi casi di eutanasia e gli abbandoni. Solo l´anno scorso circa 36.800 gatti randagi sono stati raccolti dai gattili. «Tentiamo di trovare una famiglia o un posto a tutti», confida Michèle Delmoitié, pensionata, attivista di Gaia. Ma la realtà è che solo il 3 per cento trova casa e che una sorte più funesta attende i tanti gatti malati: solo nel 2009 è stato necessario sopprimere 13mila felini. «Per questo - insiste anche l´Istituto di Bruxelles per la gestione dell´ambiente (Ibge), che da tre anni sponsorizza la sterilizzazione nei comuni della regione della capitale - non resta che ridurre in maniera drastica il numero dei gatti di strada».