Corriere della Sera 19/8/2010, 19 agosto 2010
E TREMONTI FESTEGGIA I 63 ANNI CON IL SENATUR E CALDEROLI
Calalzo (Belluno) — «Gino, tu che ne capisci: quanti sono quelli pronti a scendere dalle valli se ci fanno incazzare?». «Mezzo Cadore. L’importante è partire, dopo saremo 30 milioni». Chi pone la domanda è Bossi. Quello che ne capisce è il Gino Mondin, albergatore in Calalzo, presidente del Consorzio Dolomiti e vecchio amico di Tremonti: che giusto ieri ha festeggiato il suo compleanno numero 63. Il regalo annunciato del Senatur al ministro all’Economia doveva essere l’ultimo libro di Arrigo Petacco, opera che riscuote gran successo tra i leghisti, soprattutto per il sottotitolo: «Il sogno di Cavour infranto da Garibaldi». Pare che però il libro sia maledetto: una prima copia destinata all’«amico Giulio» è andata smarrita. La seconda, in extremis, non è stata reperibile in libreria. Ha sopperito con la Storia di Roma di Indro Montanelli. Dedica: «Per battere i nemici devi conoscerli». Rilassato al punto da raccontar barzellette e da brindare con i cronisti, Tremonti chiama al telefono Berlusconi (e forse certe chiacchiere sulla freddezza tra i due sarebbero da ridimensionare) e gli passa, ancora lui, il Gino. Che va subito al sodo: «Presidente, si ricordi: ogni lasciata è persa». Il ministro qui è di casa, il luogo dove da almeno una ventina d’anni trascorre i suoi compleanni. La sede cambia di poco: l’ormai celebre «baita dei saggi» nella diletta Lorenzago, oppure l’hotel Ferrovia del solito Gino, «albergatore armato» come dicono i cartelli fuori dal suo hotel. I compagni, invece, non cambiano mai: oltre a Bossi, Roberto Calderoli, che da queste parti trascorre i suoi tre giorni di vacanza all’anno insieme alla compagna Gianna Gancia e al figlio Giampiero. Chi invece ieri mancava è Bortolo Mainardi, architetto socialista come socialista fu lo stesso Tremonti. Oggi è consigliere Anas, ma soprattutto il chitarrista della compagnia nelle lunghe notti di canzoni degli alpini (o di Lucio Battisti). E poi Benedetto Fiori, presidente del parco Dolomiti. O Luigino Tremonti, già insegnante a Pieve di Cadore. Gli stessi protagonisti di altri appuntamenti imprescindibili del calendario tremontiano: tra gli altri, la natalizia «cena degli ossi».