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 2010  agosto 18 Mercoledì calendario

SETA E SCARPE ITALIANE LA DIVISA DA 2000 DOLLARI DEL COMPAGNO KIM JONG

In pubblico guida una crociata comunista contro il capitalismo e i suoi “fuochi fatui”, rappresentati dai bisogni indotti dal consumismo.
In privato, il “caro leader” della Corea del Nord, Kim Jong-il, conduce un’esistenza all’insegna del lusso più sfrenato, addirittura “facendo moda”, a modo suo, o ispirandosi agli altri leader internazionali in una sorta di corsa all’abito firmato. Nello stile del “caro leader” c’è infatti prima di tutto la sua “divisa” da rivoluzionario, in stile Mao Tse-tung, il cosiddetto “Mao suit”, a volte di color verde militare e a volte blu scuro. Sembrerebbe il simbolo del socialismo reale che non bada a fronzoli. E invece, ha un valore di almeno 1.200 dollari. Secondo la testimonianza di un disertore del regime di Pyongyang, anche Kim è tra gli iscritti a pieno titolo dell’esclusivo “Scabal club”, dal nome del produttore belga di filati, come cachemire e seta, che annovera fan come l’ex presidente Usa, George W. Bush, e la star del cinema Will Smith.
«Dovrebbe essere chiamato un abito di lusso a tutti gli effetti», ha riferito il disertore in forma anonima, al quale nei primi anni Novanta venne affidato il compito di acquistare in Francia 54 metri di “alta qualità” di cachemire e seta Scabal al prezzo complessivo di 18.000 dollari. Considerando che la confezione di ogni abito necessita di oltre tre metri e mezzo di tessuto, il valore unitario del capo è di 1.200 circa: un prodotto di lusso per gli standard della Corea del Sud, mentre per la media dei nordcoreani si tratta di cifre inimmaginabili. Ci sono altri tessuti ben più costosi, ha concluso il disertore, «ma Kim Jong-il ha sviluppato una predilezione per gli Scabal perché ha appreso che per le celebrità straniere era “cool” indossare abiti realizzati con quei tessuti».
Ma l’abito è solo uno degli esempi del lusso nella vita del dittatore comunista, che ha condannato un intero popolo all’embargo perpetuo dai prodotti occidentali, oltre che a una vita di fame e stenti. Kim Jong-il, invece, quell’embargo lo supera agilmente, mandando i suoi agenti in giro per il mondo, non a raccogliere informazioni sui nemici di Washington e Seul, ma a comprare scarpe italiane (ama Moreschi, scarpe da 300-500 dollari in su), champagne, brandy, cognac, sigari, nei migliori negozi delle capitali. Così faceva un ex colonnello che è riuscito a sfuggire dalla morsa del regime. Avendo Vienna come base, l’ex ufficiale comprava di tutto in Europa: armi, attrezzature per lo spionaggio, ma anche beni di lusso per il “caro leader”, come i tappeti. L’ufficiale descrive in un libro il contrasto fra lo stile di vita sfarzoso dei leader nordcoreani e la povertà della gente comune.
L’ex colonnello dice che fu proprio questa ingiustizia a spingerlo nel ’94 a fingere la sua morte e a fuggire in Austria. Da allora vive sotto copertura nel Paese centro-europeo. Ha detto di temere per la sua vita, dopo che ha rotto il silenzio, e di aver paura di ritorsioni sui suoi familiari rimasti in patria.
Tuttavia, dice di non avere rimpianti per essere uscito allo scoperto.
Ma altre testimonianze descrivono molto bene la vita da re di Kim Jong-il. Si muove su un treno blindato, e per lui cucinano decine di cuochi, aragoste e ostriche, e non mancano mai i vini più pregiati di tutto il mondo.
LO SHOPPING
IN GIRO PER IL MONDO
Uno dei compiti che Kim Jong-il affida ai suoi diplomatici è quello di recarsi nelle ambasciate in giro per il mondo per comprargli prodotti di lusso. Secondo la testimonianza dell’ex colonnello, in un viaggio in Francia acquistò 54 metri di cachemire e seta Scabal al prezzo complessivo di 18.000 dollari. La stoffa serviva per le divise del “caro leader”.
LE DEBOLEZZE
Kim Jong-il ama le scarpe italiane, champagne, brandy, cognac, sigari, nei migliori negozi delle capitali.
SUPER-LUSSO
Il leader nordcoreano si muove su un treno blindato, e per lui cucinano decine di cuochi, aragoste e ostriche, e non mancano mai i vini più pregiati di tutto il mondo.