Christian Pradelli, www.sportmediaset.mediaset.it 17/8/2010, 17 agosto 2010
"Non vincerete mai nulla per cento anni!". Che l’anatema lanciato dalla manente di Villa Piantelli potesse avere un effetto così devastante, nessuno avrebbe potuto pronosticarlo
"Non vincerete mai nulla per cento anni!". Che l’anatema lanciato dalla manente di Villa Piantelli potesse avere un effetto così devastante, nessuno avrebbe potuto pronosticarlo. Ed invece, un secolo dopo, alcuni siti di tifosi del Grifone attendevano il termine della ’fatwa dell’orto’ come crocevia per l’inizio di una nuova era. Ma non è la prima volta (e non sarà l’ultima) che il pallone deve misurarsi con ’portasfortuna’, amuleti e talismani... Eppure il signor Piantelli, che di nome fa Musso, come ricorda Il Secolo XIX, era pure socio e tifosissimo del Genoa ed aveva accettato di buon grado che parte del suo podere divenisse il prato dello stadio Ferraris. Ma la sua coriacea dipendente del calcio non ne voleva proprio sapere. Ecco dunque le fatidiche parole che, come vuole la leggenda, avrebbero composto il suo impettito anatema: "Genoa, non vincerai nulla per i prossimi cent’anni, non vedrai più la luce delle vittorie così come io non vedo più la luce del sole". E da quel momento, siamo nel 1910, la storia genoana ne ha di tristi eventi da raccontare: dallo scudetto della stella del 1925, negatogli misteriosamente dopo 5 spareggi giocati contro il Bologna, alle perdite storiche di Gigi Meroni e del professor Franco Scoglio, in diretta tv, fino alla retrocessione del 2005 nell’allora Serie C per la presunta combine tra il Genoa di Preziosi ed il Venezia di Dal Cin. Storie, come i famosi 44 anni del Milan senza l’ombra di uno scudetto, dal 1907 al 1951. Fatalità vuole che nel 1908, 43 dissidenti diano vita, al ristorante "L’Orologio", al Football Club Internazionale Milano. I conti sono presto fatti: un dissidente per ogni anno calcistico rossonero e le vittorie torneranno solo con il trio Gre-No-Li. Certo, quello che allora era da considerarsi il futuro ha riservato ai tifosi moltissime gioie: non si può dire lo stesso del futuro che pronosticava alla vigilia dei Mondiali sudafricani, con la sua campagna pubblicitaria, una famosa azienda produttrice di abbigliamento sportivo. "Write the future", auguravano ai protagonisti e così Cannavaro, Ribery, Drogba, Ronaldo e Rooney hanno messo fine alle loro speranze iridate. E tutto grazie alla dea di Samotracia... Anatemi, amuleti, talismani... O semplicemente ’portasfortuna’: è il caso di Nicola Caricola, difensore centrale del Bari e della Juventus a metà anni Ottanta, ricordato oltreoceano ancora oggi come "The Curse of Caricola". Le cronache, probabilmente sconosciute ai più, raccontano di un giocatore già ultratrentenne deciso a chiudere la carriera in MLS, nei nascenti MetroStars, squadra che, a breve, avrebbe annoverato nelle sue fila anche Roberto Donadoni. Ebbene, Caricola, davanti a 46.000 tifosi, riuscì a ’bagnare’ l’esordio casalingo assoluto della sua squadra contro il New England Revolution di ’Nanu’ Galderisi con un incredibile autogol all’ultimo secondo di gioco. La maledizione ha inizio e l’unico modo per sconfiggerla, dopo più di 15 anni senza aver alzato un trofeo, parrebbe esser stata la costruzione del nuovo stadio ed il cambio di nome da ’MetroStars’ a ’Red Bulls’. Dai ’portasfortuna’ alle macumbe vere e proprie: relativamente recente quella che ha colpito il calcia-divo Cristiano Ronaldo. Vittima di numerosi infortuni nel suo primo anno a Madrid, la causa di cotanta scalogna sarebbe stata ascritta allo stregone Pepe El Brujo che, nel novembre 2009, confermò di esser stato assoldato da una ex fiamma del giocatore perchè pagasse in questo modo tutte le pene d’amore patite a causa sua. Una fattura da ’soli’ 30.000 euro per metter k.o. un campione da 93 milioni: questa, sì, una vera e propria magia...