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 2010  agosto 18 Mercoledì calendario

Bradbury, il decano della fantascienza: «No agli e-book. E torniamo sulla Luna» - Fra quattro giorni compirà 90 anni

Bradbury, il decano della fantascienza: «No agli e-book. E torniamo sulla Luna» - Fra quattro giorni compirà 90 anni. E, mostrandosi in buona salute, si pre­para a festeggiare menando colpi a destra e a sinistra. Lui, abituato a la­vorare di fantasia per i suoi libri, da Crona­che marziane a Fahrenheit 451 , a Viaggiato­re del tempo , ha il dente avvelenato con le tecnologie che vogliono mettere tutto in chiaro e a portata di mano: «Abbiamo troppi cellulari, abbiamo troppo Internet; dobbia­mo sbarazzarci di questi aggeggi, ne abbia­mo davvero troppi», ha tuonato durante un’intervista al Los Angeles Times . E anche il suo Paese, gli Stati Uniti, non soddisfa Ray Bradbury, il decano della fanta­scienza mondiale. Certo, non ha dato della «testa di...» al presidente Obama, come fece con l’altro presidente Clinton,tuttaviaaffer­ma che c’è «bisogno di una rivoluzione. C’è troppo governo, oggi, e dobbiamo ricordar­ci che il governo dovrebbe essere vicino al popolo, del popolo e per il popolo». Tanto vale, allora, se non si riesce a migliorare le cose qui da noi, andarsene altrove, magari dove siamo stati a fare visite fugaci un po’ di anni fa. Obama, secondo Bradbury, «do­vrebbe annunciare che torniamo sulla luna. Non avremmo dovuto mai andarcene da lì. Dovremmo tornare sulla luna, preparare una base per lanciare un razzo per Marte, andare su Marte e colonizzare Marte. Quan­do saremo in grado di farlo, diventeremo eterni». Nato a Waukegan (Illinois) il 22 agosto 1920, Bradbury vive da moltissimi anni in California e proprio Los Angeles, la sua città d’adozione, ha in programma in suo onore una settimana intera di festeggiamenti, con il consiglio comunale che venerdì prossimo proclamerà ufficialmente la «Ray Bradbury Week» tra il 22 e il 28 agosto. Lui, nonostante i modi bruschi, apprezzerà tutte queste at­tenzioni. Ma guai a parlargli di nuove diavo­lerie tipoil Kindle della Amazon e l’iPad del­la Apple. «Per ben tre volte l’anno scorso - si è lamentato il grande scrittore e sceneggiato­re - sono stato avvicinato da compagnie di Internet che volevano mettere i miei libri» su un lettore elettronico. «A Yahoo! ho rispo­sto: “Rizzate le orecchie e andate al diavo­lo!” ».