Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  agosto 18 Mercoledì calendario

La donna che scorda tutto ogni giorno il marito la convince che si amano (+ box) - In 50 volte il primo bacio Henry si innamora perduta­mente di Lucy, ragazza molto particolare: un danno cere­brale provocato da un inci­dente stradale le cancella la memoria ogni giorno

La donna che scorda tutto ogni giorno il marito la convince che si amano (+ box) - In 50 volte il primo bacio Henry si innamora perduta­mente di Lucy, ragazza molto particolare: un danno cere­brale provocato da un inci­dente stradale le cancella la memoria ogni giorno. Così lui deve riconquistarla ogni mat­tino e alla fine (per i più curio­si) riesce a sposarla. La loro bimba, frutto del loro amore, è «presentata» ogni giorno al­la sua mamma che l’abbrac­cia come se fosse la prima vol­ta. Questa storia d’amore, struggente e romantica, è con­finata nella finzione. Ma c’è una storia analoga tutta reale. Altrettanto struggente e ro­mantica. In Inghilterra vive Michelle Phipots, 47 anni. La sua memoria si è fermata al 1994. Dopo due incidenti stra­dali ha perso la cognizione del tempo, non riesce a forma­re nuovi ricordi. Tutto quello che è successo dopo il trauma non la riguarda, non fa parte più della sua vita. La sua me­moria è rimasta ferma a 16 an­ni fa, da allora non riesce più a memorizzare nulla per una strana forma di amnesia. La donna ha dimenticato pure di essere sposata. Ricorda sol­tanto l’incontro con Ian, suo marito, e il momento in cui si sono conosciuti, data che pre­cede il suo trauma. E così quel pover’uomo ogni giorno cer­ca pazientemente di farle ri­cordare il loro matrimonio, mostrandole le foto della ceri­monia, finita nel calderone dei ricordi spezzati. Cerca di riconquistare il suo amore, che è stato spazzato via come una scritta sulla sabbia. La vi­ta di Michelle sembra un cal­vario. Non può aprire un libro perché quando volta pagina si scorda ciò che ha appena let­to e nel bel mezzo di una con­versazione dimentica cosa sta dicendo. Ogni giorno della sua vita deve annotarsi su post-it e sull’agenda del cellu­lare­le cose da fare e quelle ap­pena fatte. La sua memoria, al­trimenti, in pochi attimi can­cella tutto e la riporta a quel disastroso 1994, anno in cui la sua vita si è bloccata come un meccanismo inceppato. Il suo caso è diventato un feno­meno di studio ed è stato se­guito in tv da milioni di perso­ne. Michelle è stata «scoper­ta » da Gary Small, professore di psichiatria dell’università di Los Angeles, ed è lui a spie­gare scientificamente che la donna è stata colpita da un’amnesia anterograda che le ha fatto perdere la memoria dei nuovi ricordi acquisiti do­po il suo trauma. Un caso ecce­zionale per la durata, dicono gli esperti, ma frequente co­me patologia. Antonio De San­tis, neurochirurgo dell’univer­sità degli studi di Milano ci spiega infatti che «l’amnesia anterograda è un fenomeno che accade spesso nei trauma­tizzati cranici. Però nella pras­si comune si tende a recupera­re ». Insomma, il vuoto di me­moria dura al massimo 48 ore, non 16 anni e il «piccolo buco» è limitato al periodo del trauma, cioè alla durata della perdita di conoscenza. Michelle ha invece subito un danno organico e la sua amnesia è diventata irreversi­bile. Ma come può non impaz­zire senza i suoi ricordi? «La realtà è sempre molto relativa – spiega il neurochirurgo – il mondo di Michelle è fatto so­lo del suo presente. Il proble­ma è la consapevolezza del danno, ma non avendo me­moria lei vive un eterno pre­sente. Non percepisce quello che non ha. È dunque la man­canza di termini di confronto che salva questa persona. Al­trimenti si sentirebbe defrau­data della sua vita e del suo passato». Insomma, Michelle vive i suoi istanti di vita con se­renità. Semmai è suo marito a poter dare i numeri. O i fami­liari che le stanno intorno. De Santis rammenta anche un fa­moso e unico precedente se­guito dalla dottoressa Corkin. «Anche il famoso signor H ave­va perso completamente la memoria e viveva costante­mente nel presente – raccon­ta il medico – Per 40 anni, si è presentato dalla dottoressa Corkin ogni mattina senza ri­conoscerla per sottoporsi a studi». La storia di Henry, no­to alla ricerca come paziente H.M.,è diventato un libro di in­ti­tolato Una vita senza memo­ria . E dentro quelle pagine si scopre che il suo dramma co­minciò nel ’35 a soli nove an­ni. Un incidente gli procurò pericolose crisi epilettiche che furono eliminate con un intervento all’età di 27 anni. Al suo risveglio, però, Henry ricordava perfettamente tutta la sua vita fino all’operazione, i dettagli della sua famiglia, ma era incapace di riconosce­re i medici e gli amici che sono stati accanto a lui per i succes­sivi 55 anni dopo l’incidente. Il signor H diventò un punto di riferimento per gli studiosi che, alla sua morte, gli analiz­zarono e dissezionarono il cer­vello in circa 2-400 fette. In di­retta web, per le generazioni future. *** La californiana che ricorda tutto Michelle Philpots non riesce a for­mare nuovi ricordi e la sua memo­ria è ferma al 1994. La donna, 47 anni, è condannata a ricordi della durata di una giornata. Esiste pe­rò anche il caso opposto, quello di chi è invece condannato a ricorda­re tutto, ogni singolo secondo, ogni momento passato della pro­pria vita, ogni stato d’animo come se fosse appena trascorso. È il ca­so celebre di un’altra donna, Jill Price, 46 anni, americana: è la pri­ma persona al mondo cui è stata diagnosticata una «super memo­ria ». La donna, che ha lasciato che gli scienziati studiassero la sua mente, ha anche scritto un libro biografico in cui ha raccontato la sua vita piena di ricordi, anche quelli più insignificanti.Negli Sta­ti Uniti ad altri due uomini è stata diagnosticata una super memo­ria, con cui, hanno detto, riescono a convivere senza problemi.