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 2010  agosto 17 Martedì calendario

POLIDORI Catia

POLIDORI Catia Città di Castello (Perugia) 3 luglio 1967. Politico. Nel 2008 eletta alla Camera col Pdl, nel luglio 2010 aderì a Futuro e Libertà, poi di nuovo col Pdl. Dal 5 maggio 2011 sottosegretario allo Sviluppo, dal 14 ottobre 2011 viceministro al Commercio Estero • Cugina di Francesco Polidori: «[...] i Polidori sono legatissimi. Abitano uno vicino all’altro a Fraccano, paesino di soli 32 abitanti, poco sopra Città di Castello. Tutte le domeniche, messa fianco a fianco, alle undici. I nonni erano i titolari di un’azienda agricola, i nipoti decidono di seguire altre strade. Catia entra nelle aziende di famiglia, costruzioni, lavorazioni di lamiere e ceramiche. Poi fa carriera e diventa presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confapi. È qui che Fini la nota e comincia ad apprezzarla. [...] “Siamo sempre stati a destra e la prima volta ho votato Msi. Se ho scelto Fini è soprattutto per riconoscenza. Ma è stata una decisione difficile, dilaniante. Quando mi hanno eletta qui mi hanno fatto una festa: sventolavano le bandiere e urlavano viva Berlusconi [...]”» (“Corriere della Sera” 18/8/2010) • «[...] segue Fini come un’ombra ma curiosamente fino all’ultimo nessuno la dava con lui. [...]» (Susanna Turco, “L’espresso” 12/8/2010) • «[...] è finita sui giornali e su Dagospia per quello che è stato ribattezzato il “party della tregua estiva” tra fedelissimi del Cavaliere e irriducibili del presidente della Camera. Lei, per il suo compleanno e dopo una giornata passata a Montecitorio, [...] ha invitato amici e familiari alla Domus talenti, un ex convento dei primi dell’800 in via delle Quattro fontane. La lista dei presenti ha destato curiosità, per la vicinanza al buffet e in pista di personalità politiche che [...] non si sono concesse tregua nel difendere o accusare il premier o l’ex leader di An in virtù della propria osservanza: attovagliati e disinvolti nel ballo c’erano il viceministro Adolfo Urso e l’onorevole Italo Bocchino [...] accanto al capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, all’onorevole Giorgio Stracquadanio [...]» (Elsa Muschella, “Corriere della Sera” 11/7/2010).