Chiara Paolin, il Fatto Quotidiano 17/8/2010;, 17 agosto 2010
“VENITE GENTE NEL NUOVO PATRIOTTISMO TRASVERSALE”
Filippo Rossi, direttore di FareFuturo Web Magazine, si prende un attimo per pensarci. E poi risponde: “Si, anche un intervento di La Russa potrebbe essere ospitato sul nostro sito. Certo dovrebbe mollare la caverna di Polifemo e fare più l’Ulisse. Io ci sto provando, tutto il movimento ha questa curiosità di lasciare la difesa della grotta per affrontare il mare aperto di una Destra moderna, davvero coraggiosa”. Nessun colpo di sole, è che la fase fondativa del nuovo movimento finiano sta passando dall’elaborazione culturale delle menti più creative. Rossi dirige con piglio trasversale il suo magazine e ispira idee piuttosto rivoluzionarie alla nascente compagnia Fli.
Ci spieghi meglio, Ulisse.
Qualche tempo fa Ignazio disse che tra i due personaggi mitici lui preferiva il gigante, ovvero il garante dello status quo. Io invece pendo per chi lascia le proprie sicurezze e osa percorsi nuovi.
Mettendo un dito nell’occhio del potere.
Quando Bondi tuonò contro l’ipotesi di un confronto interno al Pdl capii che era ora di tentare strade alternative, di uscire dal partito monolitico, dal consenso inginocchiato. Noi un “meno male che Gianfranco c’è” non lo faremmo mai, mi vergognerei a morte.
Ma Fini era un Pdl fino
all’altro giorno.
Fini ha cercato in tutti i modi di proporre il dialogo, ed è finita così. Con una grande opportunità per noi: coinvolgere molte più persone, e persone diverse.
Nomi significativi?
Chiara Moroni, Barbara Contini, Benedetto Della Vedova. Ma è un grande errore limitarsi ai parlamentari, sta nascendo qualcosa di fresco e inedito, vogliamo costruire uno spirito patriottico che esca dai canoni più banali.
Ovvero?
Non esistono preclusioni concettuali. Siamo finalmente fuori dai recinti ideologici. Ora voliamo più leggeri perché certe catene del passato sono cadute.
Sembra Lucio Battisti. E quando l’accuseranno di qualunquismo che farà?
Spiegherò che è apertura mentale, senso della realtà. L’Italia non si può ridurre a una guerra tra destra e sinistra. Bisogna cogliere le idee migliori e portarle avanti.
Da qualsiasi parte arrivino? Davvero?
Nessun problema. Se Travaglio volesse affrontare un tema interessante potrebbe benissimo stare in pagina da noi. Ma anche Vauro, anche Vittorio Feltri, perché no.
Questa la voglio vedere. E personaggi che non abbiano a che fare col mondo del giornalismo?
Tra giornali e cultura mi prenderei Roberto Saviano, ma proprio di corsa. Non si può cambiare l’Italia se non si comincia a raccontare tutta la verità, specie quella più scomoda. E poi una volta Saviano parlò con grande rispetto di Almirante, lo ricordo bene.
Gran polemiche a sinistra, quella volta.
Appunto, una sciocchezza. Poi mi piacerebbe tanto sentire Vasco Rossi sulla politica di oggi.
Anche se non avesse pagato le tasse col suo yacht?
Non ci credo a questa storia, lui per me è un mito. Ha raccontato la delusione postideologica di un’intera generazione dopo il crollo del sogno anni Settanta. E senza cadere nell’edonismo reganiano.
Accidenti.
Eh sì, su Vasco non si scherza ragazzi. E già che ci siamo, dico anche Fiorello. Umorismo popolare ma non becero, la dimostrazione che si può ragionare con gli italiani senza toccare i tasti peggiori. Se ci riesce Fiorello dobbiamo provarci pure noi. Comunque il fatto che lui abbia rifiutato l’offerta di Berlusconi restando a Sky gli ha dato qualche punto in più, lo ammetto.