Antonio Angeli, Il Tempo 17/8/2010, 17 agosto 2010
L’imperatore della Cina Kublai Khan era perseguitato dalla iella. Il nipote di Gengis Khan, attorno al 1270, volle conquistare il Giappone
L’imperatore della Cina Kublai Khan era perseguitato dalla iella. Il nipote di Gengis Khan, attorno al 1270, volle conquistare il Giappone. Strizzò con le tasse i suoi sudditi per allestire una prima flotta e poi una seconda di forza e proporzioni leggendarie. Entrambe però furono spazzate via da terribili tifoni (che i giapponesi chiamarono Kamikaze, vento divino) lasciandogli solo debiti da saldare. Allora Kublai Khan (fu lui che accolse a corte Marco Polo), dichiarò guerra al Vietnam, ma anche lì prese sonori schiaffi. Alla fine, mentre il suo popolo moriva di fame, Kublai Khan schiattò per il troppo mangiare. Lo uccise la gotta nel 1294. Oggi la sua flotta perduta è un «Santo Graal» dell’archeologia subacquea. Un gruppo di ricerca della Soprintendenza del Mare Sicilia andrà in Giappone sulle tracce delle 4mila imbarcazioni naufragate durante il secondo tentativo di invasione nel 1281 per scoprire perché lo sforzo bellico di Kublai Khan sia fallito così miseramente.