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 2010  agosto 10 Martedì calendario

STORIA D’ITALIA IN 150 DATE

23 giugno 1928
La Tenda Rossa
Un piccolo aereo svedese da ricognizione atterra sui ghiacci nei pressi della Tenda Rossa, dove si ammucchiano i superstiti del dirigibile «Italia». L’aeromobile si è schiantato ventinove giorni prima ed è poi scomparso nel nulla trascinato dai venti. Il comandante però si è salvato. È il generale Umberto Nobile, progettista di fama internazionale, che ha già sorvolato il Polo Nord nel 1926 con l’esploratore norvegese Amundsen, il primo a mettere piede al Polo Sud. Ma questa seconda spedizione di Nobile è tutta italiana: suo il modello semirigido del dirigibile, italiani l’equipaggio, gli scienziati, la scorta di alpini. Quando raggiunge il Polo Nord, Nobile lascia cadere una croce benedetta dal Papa e la bandiera nazionale, e riprende la rotta verso la base. Ma il tempo cambia drammaticamente, una violentissima tempesta costringe il pilota a disperati saliscendi tra ghiaccio, sole, nubi, che forse danneggiano il mezzo. Poi la caduta, con la gondola di comando che si salva, mentre l’altra metà, con sei uomini a bordo, scompare per sempre. Gli altri riescono a recuperare viveri, strumenti, una radio e la Tenda Rossa. In tutto il mondo si pensa che l’impresa sia finita in tragedia, ma c’è chi non si arrende. Amundsen sorvola i ghiacci e, in un’altra tempesta, perde la vita. Infine, nove giorni dopo, un radioamatore russo capta deboli segnali e in breve tempo c’è la certezza che gli esploratori sono in parte salvi.
Comincia la ricerca della Tenda Rossa fino all’arrivo del piccolo aereo svedese, il cui pilota ha l’ordine assoluto di portare in salvo il generale. Nobile rifiuta, il pilota insiste: tornerà ogni giorno con viveri e medicinali e caricherà uno per uno i naufraghi, mentre dalla base il generale organizzerà al meglio i soccorsi. Nobile, spinto anche dai suoi, alla fine cede. Errore fatale, perché l’indomani il tempo peggiora, il piccolo aereo atterra con gravi danni e il pilota diventa a sua volta uno dei naufraghi. Intanto, preso a bordo dalla nave appoggio «Città di Milano», Nobile viene in pratica messo agli arresti, destituito, accusato ufficialmente di aver abbandonato i suoi uomini. Il comandante deve sempre essere l’ultimo a salvarsi, questa l’idea di Mussolini e delle autorità militari. Anche quando una nave rompighiaccio russa arriva alla Tenda Rossa e recupera gli stremati superstiti, Nobile non esce dal cono d’ombra del flop e della supposta codardìa. Si batterà per anni perché gli venga restituito l’onore, ma ci riuscirà soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, in una revisione definitiva, ma certo, tardiva.