Emanuela Audisio, la Repubblica 30/7/2010, 30 luglio 2010
L’atleta Andrew Howe e i suoi tatuaggi: «Sul braccio sinistro ho Gesù Cristo, non sto a spiegare perché, poi una bara dove ci ficco dentro i miei nemici, li seppellisco lì, cosi non resuscitano
L’atleta Andrew Howe e i suoi tatuaggi: «Sul braccio sinistro ho Gesù Cristo, non sto a spiegare perché, poi una bara dove ci ficco dentro i miei nemici, li seppellisco lì, cosi non resuscitano. Poi ho un pesce, che rappresenta la vita, e il mare, e una donna che è una maschera giapponese che quando si arrabbia come me diventa diavolo e poi ho un drago vicino a Dio che sta nel cielo con le nuvole e i crisantemi». Il braccio destro è completamente ricoperto di disegni tribali: «Mio nonno è un indiano della tribù dei Piedi Neri, i tatuaggi sono uno scudo per difendersi dai nemici». Anche sua madre Renee è una fanatica dei tatuaggi: «Ne ha cinque, uno proprio dietro il collo, perché i nemici ti colpiscono alle spalle, e allora lì ha Pegaso, il cavallo alato e poi gli apostoli Luca, il medico e Marco, il pescatore. E dice sempre che se ne dovesse fare uno in mio onore sceglierebbe un cigno che corre».