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 2010  agosto 06 Venerdì calendario

MOSCA TEME L’IMPENNATA DELL’INFLAZIONE - C’è

voluto il dramma degli incendi per mettere in mano a Vladimir Putin la tastiera di un computer. Un disastro in cui il governo ammette una parte di responsabilità ricordando però che l’emergenza nasce da un’ondata di caldo imprevedibile, ha scritto il primo ministro, che due anni fa in un’intervista a Time aveva rivelato di non aver mai inviato un’e-mail in vita sua. Ma ora, chiarisce il portavoce Dmitrij Peskov, Putin ha risposto di suo pugno a un blogger furibondo per lo stato in cui è ridotto il suo villaggio assediato dalle fiamme, affidato a un unico pompiere con un elmetto e un giubbotto protettivo di epoca sovietica. Cospargendo la propria descrizione di improperi, il blogger punta il dito contro l’uomo che pochissimi osano criticare: «Non abbiamo alcuna speranza in lei». Proiettandosi sulle scadenze elettorali dei prossimi due anni, Putin sta imparando a parlare ai suoi. Ma questo inferno di fuoco metterà in discussione la popolarità del premier perché andrà a toccare quanto c’è di più insidioso: i prezzi.L’inflazione,ripetevano i membri del governo nei mesi scorsi, è la nostra priorità. Anche a costo di tenere a freno la spesa mentre già si pensa al voto. Contenere l’aumento dei prezzi attraversando la crisi economica dell’anno scorso è stato un successo dei ministri di Putin e della Banca centrale: ora, la peggiore siccità degli ultimi 50 anni rovinerà tutto. Per il 2010 il governo puntava a un target del 6-7%, non escludendo uno scenario ancora migliore di inflazione al 5-5,5%, ma in questi giorni ogni analista sta portando le proprie stime ben oltre il 7 per cento. L’8,1% per Jaroslav Lissovolik di Deutsche Bank, il 7,5% per Renaissance Capital. L’aumento dei prezzi del grano, secondo Natalia Orlova, chief economist di Alfa Bank, aggiungerà l’1,7% al tasso di quest’anno. Senza tenere conto dell’effetto catena, dai prezzi dei cereali e del foraggio a quelli dei caseifici o della carne, e senza tenere conto che il tempo non intende dare requie alla Russia: il servizio meteo federale inizia a temere conseguenze anche sulla stagione della semina.
L’inflazione,sottolinea Natalia Orlova, si ripercuoterà sui salari reali e di conseguenza sulla domanda e sull’industria.
Alcune fabbriche, intanto, hanno già iniziato a fermare temporaneamente la produzione, come annunciato nei giorni scorsi da Avtovaz, a Togliatti, nella Russia meridionale: il caldo eccessivo mette a rischio la salute dei lavoratori. Nei mesi della crisi economica, Avtovaz è stata al centro dei programmi di aiuto del governo, incapace di lasciar affondare l’industria automobilistica nazionale: ora le casse dello stato hanno un carico in più, aiuti generosi per contenere le proteste. Putin ha promesso 5 miliardi di rubli - 128 milioni di euro- per ricostruire le case distrutte, e chiunque abbia perso una proprietà riceverà 2 milioni di rubli, 51.280 euro.
Il cerchio di fuoco e di smog ha ucciso finora 50 persone, distrutto 712.412 ettari di terra- tre volte il Lussemburgo, ricorda il ministero russo delle Emergenze. Più di 160mila uomini sono stati schierati a combattere 589 incendi di foreste e torbiere, dall’Italia sono in arrivo due Canadair, ma il cerchio si stringe sulle grandi città della Russia europea: a Mosca il record è atteso per oggi, 40 gradi, e non si prevede una tregua prima del 23 agosto.
Tutti i depositi di munizioni e missili della regione della capitale sono stati evacuati.
Chi può fugge da Mosca, portando con sé soprattutto gli anziani: respirare in città, dicono gli esperti, equivale a fumarsi due pacchetti di sigarette in tre-quattro ore, la concentrazione di monossido di carbonio è cinque volte superiore alla norma. Le autorità sanitarie consigliano di uscire il meno possibile, e di non fare lavori pesanti. Ma un pericolo peggiore si nasconde più a sud: anche l’Ucraina ha cominciato a bruciare. E gli incendi nella regione di Cernobyl, avverte il ministro russo per le Emergenze Serghej Shoigu, potrebbero sollevare nell’atmosfera le polveri radioattive posate intorno alla centrale esplosa 24 anni fa. Laggiù non sono permessi errori.