Varie, 6 agosto 2010
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Pittorru Francesco
• Generale della Guardia di Finanza, ruoli “amministrativi” dell’Aisi, il nostro Servizio segreto interno, sarebbe stato ingaggiato come talpa dalla cosiddetta “cricca” finita in carcere nell’indagine sugli appalti per i Grandi Eventi della Protezione Civile (vedi ANEMONE Diego, BALDUCCI Angelo, DE SANTIS Fabio, DELLA GIOVAMPAOLA Mauro) • «[...] Pittorru viene agganciato nel gennaio del 2009. Al telefono [...] lo chiamano ora “il generale”, ora “via Merulana” (la zona in cui Pittorru abita e non lontano da un comando della Guardia di Finanza), ora “la torre” (dalla Torre di san Martino ai Monti, indirizzo in cui talvolta si danno appuntamento con lui). E a casa del “generale” [...] se c’è bisogno, Anemone (2 marzo del 2009) manda un falegname. Del resto, sia Anemone che il suo commercialista Stefano Gazzani che Angelo Balducci considerano Pittorru decisivo per capire due cose. La prima: dove voglia andare a parare la verifica fiscale che la Guardia di Finanza ha avviato sulle società del Gruppo Anemone nell’inverno del 2009 e quindi (siamo nella primavera del 2009) cosa significhi e dove porti l’inchiesta della Procura di Roma che ha sequestrato i cantieri per i Mondiali di nuoto 2009. Pittorru si dimostra più che collaborativo. “Come è andata?”, chiede Anemone a uno dei suoi collaboratori dopo uno degli ennesimi appuntamenti (25 maggio 2009). “Mi ha detto di tenerlo costantemente aggiornato”. E due mesi dopo, in luglio. “La ‘Torre’ mi ha chiamato e mi ha detto di dire che tutto è a posto. E di comunicarlo anche all’altra persona, quella con ‘i capelli bianchi’ (Balducci)”. A posto, evidentemente, non c’è niente. O, forse, le cose sembrano ‘a posto’ solo a Roma. É un fatto che Pittorru riscuote da Anemone il prezzo della sua collaborazione. Sua figlia Claudia viene assunta al Salaria Sport Village di Anemone. [...]» (Carlo Bonini, “la Repubblica” 3/3/2010).