MICHELE SERRA, la Repubblica 6/8/2010, 6 agosto 2010
In agosto si abbassa la guardia. Si accende la televisione con buone garanzie di noia, di rilassante vuotaggine
In agosto si abbassa la guardia. Si accende la televisione con buone garanzie di noia, di rilassante vuotaggine. È dunque a tradimento che il tigì di Sky, l´altra sera, ha imposto ai suoi spettatori inermi, del tutto impreparati all´impatto fuori stagione, il vicedirettore del "Giornale" Sallusti impegnato in un cosiddetto dibattito con un malcapitato intellettuale finiano, il mite e dunque fuori luogo Filippo Rossi. Dico cosiddetto dibattito perché Sallusti (avvantaggiato da un aspetto da pistolero che atterrisce lo spettatore, e figuriamoci i poveretti che lo fronteggiano de visu) è il classico solista: le opinioni altrui gli fanno l´effetto di una cacca di cane da rimuovere con la paletta. Il pensiero che lo sostiene è rudimentale e per questo micidiale: io ho sempre ragione, tu no. Si è dunque ristabilito, sia pure per pochi minuti, quel clima di rumorosa intimidazione, e di minaccioso disprezzo, che è il principale ingrediente dei talk-show invernali. Culmine dell´oratoria sallustiana è stato l´invito perentorio a "lasciare le case che avete occupato abusivamente". Non si sa quale casa abbia occupato abusivamente Filippo Rossi, ma è certo che, pur di non incappare nella rappresaglia di Sallusti, ne sgombererà presto una, anche non sua.