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 2010  agosto 06 Venerdì calendario

TASSA AFFITTI AL 20%, RISPARMI DA 200 EURO PER I PROPRIETARI CON REDDITI MEDIO-BASSI - ROMA

Per i redditi alti un vero regalo, per quelli bassi poco più di una manciata di euro risparmiati a fine anno. La cedolare secca sugli affitti - introdotta dal governo con il decreto sul federalismo fiscale - rende più conveniente investire nel mattone, ma la logica che la muove non è progressiva: premia soprattutto chi ha tanti immobili e tanto reddito. I piccoli proprietari ci guadagnano poco e in alcuni casi - dice Confedilizia - addirittura ci perdono.
Certo va precisato che aderire all´aliquota unica del 20 per cento, non è obbligatorio: sta al proprietario decidere se è il caso di applicarle la nuova norma o rimanere legati alla «vecchia» tassazione sui redditi da affitto. La cedolare secca infatti, per chi la sceglierà (si applica a partire dal 2011), riassumerà in sé e sostituirà l´Irpef che si paga sugli affitti, l´imposta di registro e le addizionali regionali e comunali. Ma chi la applicherà dovrà tenere conto del fatto che in dichiarazione dei redditi l´aliquota Irpef si calcola su un reddito da immobili «scontato» (è prevista una detrazione del 15 per cento sugli affitti liberi e del 40,5 su quelli agevolati). Ciò fa sì che se il proprietario ha un reddito basso (aliquota del 23 per cento) e dà in affitto la sua casa con contratto calmierato, scegliendo la cedolare secca probabilmente pagherà di più.
Per chi ha entrate superiori, la scelta non si pone: la cedolare è un affare. Lo testimonia anche uno studio della Cgia di Mestre, pur convinta che con le nuove regole ci guadagnino tutti. In realtà per la stragrande maggioranza degli italiani i risparmi saranno minimi. Stando ai dati ufficiali delle dichiarazioni dei redditi il 57,3 per cento dei proprietari che affittano ha entrate globali pari o non superiori ai 26 mila euro. Chiaramente dietro queste cifre c´è il diffuso fenomeno degli affitti in nero, ma tant´è: il risparmio garantito dalla cedolare, per questa fascia, sarà compreso fra i 50 e i 200 euro annui. Tutt´altra questione per chi dichiara oltre 75 mila euro (solo il 7,9 per cento dei proprietari che affittano): qui i risparmi medi sono di circa 2.300 euro.
E´ evidente, quindi, che la cedolare favorisce soprattutto chi dichiara entrate elevate: in questo caso investire nel mattone, comperare case per poi affittarle, sarà un investimento più redditizio. L´aliquota «all inclusive» è fatta per loro, dovranno versare in acconto l´85 per cento per il 2011 e il 95 per il 2012 (ma sarà l´Agenzia delle Entrate a definire nel dettaglio le modalità).
D´altra parte, secondo «Solo affitti», franchising immobiliare specializzato nelle locazioni, con le nuove norme l´Italia diventa «il paese europeo più conveniente per la tassazione in materia». Stefano Fassina del Pd rovescia il ragionamento: «Con la cedolare secca il governo si fa bello a spese dei Comuni. Andava inserita in una riforma complessiva dei redditi da capitale per innalzare le aliquote oggi al 12,5 per cento e reperire risorse per intervenire sull´Irpef dei redditi bassi».