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 2010  agosto 06 Venerdì calendario

LA CENA DA MANDELA CON MIA FARROW E L’AGUZZINO D’AFRICA

L’Aja — Ventisei settembre 1997, in Liberia l’ex ribelle Charles Taylor è appena stato eletto presidente con lo slogan «Ho distrutto il Paese, lo ricostruirò», i bambini nelle strade lo seguono: «Ha ucciso mia madre, ha ucciso mio padre, ho votato per lui». In Sudafrica Nelson Mandela, primo capo di Stato nero e premio Nobel per la pace, inaugura il nuovo Blue Train, versione locale dell’Orient Express da Pretoria a Città del Capo, e per l’occasione dà una cena con ospiti illustri. Ci sono anche la top model britannica Naomi Campbell, la sua agente Carole White, l’attrice americana Mia Farrow, che dodici anni dopo sarà la prima a ricordare in pubblico l’evento. Le tre ospiti passano la notte nella residenza di Mandela. Per quella notte Naomi Campbell è stata chiamata a testimoniare alla Corte speciale per la Sierra Leone.
«Eravamo già seduti quando arrivò Mr Taylor, che si presentò» ha dichiarato ieri la modella, precisando di non essere mai rimasta sola con lui. «A tavola si discuteva tutti insieme. Io ero lì per la mia attività a sostegno del Fondo per l’infanzia e il presidente Mandela lo spiegò a Taylor». Da questo momento le versioni di Campbell, Farrow e White divergono.
Naomi ricorda di aver trascorso la serata seduta tra Mandela, alla sua destra, e il produttore discografico Quincy Jones. «Taylor era accanto a Jones». Secondo quanto dichiarato in passato dalla White, invece, il leader liberiano e la Venere nera, seduti uno accanto all’altra, avrebbero «flirtato per tutta la cena». La White avrebbe anche sentito Taylor offrire un diamante alla modella.
Di quella sera resta una foto, mostrata alla Corte e classificata come «Documento 12 B». Naomi ha annotato di proprio pugno i nomi dei personaggi ritratti, tra i quali l’ex stella del cricket pachistano passato alla politica Imran Khan con la moglie Jemima Goldsmith, Quincy Jones «e la fidanzata dell’epoca», lo stesso Mandela con la futura moglie Graça Machel. Al centro, raggiante in un luminoso abito bianco, la Campbell accanto a un disinvolto Taylor che si atteggia a padrone di casa.
Dopo cena, Naomi racconta di essere andata subito a dormire, esausta per il viaggio. «Nel cuore della notte fui svegliata da due uomini che bussavano alla porta della mia camera, non li avevo mai visti prima, mi consegnarono un sacchetto dicendomi solo: un regalo per te. Ringraziai e tornai a dormire, lasciando il sacchetto sul comodino accanto al letto». La mattina dopo Naomi apre il regalo e trova le «pietruzze sporche» che si affretterà a consegnare all’amico Jeremy Ratcliffe affinché ne faccia «buon uso per il Fondo». A colazione racconta l’episodio a Mia e Carole. «Fu una di loro, forse Mia Farrow, a dire che doveva trattarsi di diamanti e che era probabilmente opera di Taylor, anch’io supposi che fosse così. Non ricordo, ma non credo di aver mostrato loro le pietre. Non sapevo fossero illegali, nel ’97 nessuno parlava di diamanti di sangue». «Non cercò Taylor per ringraziarlo?» domanda il procuratore Brenda Hollis. «Ringrazio solo persone che conosco, per me è normale ricevere regali, anche in piena notte».
Un anno fa fu Mia Farrow a contattare il tribunale per rendere noto l’episodio, poi raccontato anche alla stampa. Nella versione dell’ex compagna di Woody Allen, però, «la storia indimenticabile» riportata da Naomi il mattino seguente era diversa. La topmodel disse di aver ricevuto «un grande diamante grezzo», ben consapevole che si trattasse di un dono di Taylor. Alle dichiarazioni della Farrow hanno fatto seguito quelle di Carole White, che in più sostiene di aver assistito alla «transazione» notturna e a una vera «conversazione» con gli uomini di Taylor. La Campbell smentisce l’ex collaboratrice, «forse era in piedi nel corridoio dietro l’angolo, io non la vidi».
Secondo l’avvocato difensore Griffiths la tempistica degli interventi è sospetta: la Farrow contattò la Corte due settimane dopo la causa intentata contro la Campbell dalla White per la brusca rottura del suo contratto. Carole avrebbe «forti motivi» per tentare di screditare la modella, ma qual è il collegamento con Mia Farrow? «La domanda va posta a loro» ha detto ieri Naomi, più a suo agio nel rispondere alla difesa che non all’accusa. La stessa Farrow ha parlato in passato della donazione del diamante al Fondo di Mandela eppure Naomi nega di essersi mai confidata con lei, da chi lo ha saputo? Per Griffiths finora l’accusa non è comunque riuscita a presentare prove convincenti che colleghino l’eventuale dono di Taylor al conflitto in Sierra Leone «e in un processo di diritto non bastano le speculazioni».