Stefano Sansonetti, ItaliaOggi 6/8/2010, 6 agosto 2010
IL FISCO AI PIANI ALTI DI CONFINDUSTRIA
La situazione, per Cristiana Coppola, non è delle più facili. Il Fisco, da qualche anno a questa parte, si è messo insistentemente sulle tracce della vicepresidente di Confindustria, con delega per il Mezzogiorno, e di alcune società di famiglia, contestando diverse tasse non pagate.
Ne risultano, tra ancora iscritte, cancellate o in via di contestazione, ben 10 ipoteche sui beni personali dell’imprenditrice e di alcune sue società, gran parte delle quali attive nel settore turistico-alberghiero in Campania. ItaliaOggi ha scoperto questa complessa situazione fiscale della Coppola, che siede anche all’interno del cda della Cassa depositi e prestiti (100% ministero del Tesoro), e ha chiesto conferma dei vari dettagli alla diretta interessata.
Partiamo con le ipoteche personali. A carico della vicepresidente di Confindustria ne risultano due, entrambe iscritte a favore di Equitalia Polis, la società della holding pubblica di riscossione dei tributi, controllata dall’Agenzia delle entrate, che agisce fondamentalmente in Campania. La più antica risale al 15 febbraio del 2007 e la più recente al 3 agosto del 2009. Il loro importo complessivo è di 108.167 euro, che sono stati versati dalla rappresentante di viale dell’Astronomia, pur in attesa che arrivi a sentenza il contenzioso tributario che su questa doppia contestazione si è nel frattempo instaurato. A tal proposito l’imprenditrice ha fatto sapere che si riserverà di avviare procedure di rimborso in caso di esito favorevole della pendenza.
Altre tre ipoteche, sempre su iniziativa di Equitalia Polis, sono invece cadute sul groppone della Gestione Coppola Hotels, società in liquidazione che fa capo ai vari componenti della famiglia Coppola e di cui la vicepresidente degli industriali deteneva il 12,5% del capitale. Le tre ipoteche risalgono al 23 novembre 2004, al 30 marzo 2007 e al 28 luglio 2009. Le contestazioni che avanzano, sommate, arrivano a 996.835 euro. Su questo punto l’imprenditrice ha spiegato che è stata concordata con Equitalia una procedura di pagamento rateizzato, cosa che implica, ha aggiunto, la non operatività dell’iscrizione ipotecaria fin dal momento di sottoscrizione della proposta di rateizzo. A ogni modo va detto che l’ipoteca più antica delle tre, quella del novembre 2004 (dell’importo di 195.473 euro), risulta cancellata il 1° febbraio del 2006.
Ancora, un’ipoteca è stata iscritta in data 10 luglio 2008 a favore di Equitalia Polis sui beni della Servizi Turistici srl, anche questa riconducibile ai vari componenti della famiglia Coppola, con Cristiana titolare del 19,12% del capitale. Qui l’importo della contestazione fiscale è di 736.641 euro. Si tratta di un’iscrizione ipotecaria a cui la società si è opposta in giudizio, ottenendo un decreto di sospensione giudiziale emesso dalla commissione tributaria competente. Il braccio di ferro, quindi, sul punto è ancora in atto. A ogni modo, considerando gli importi di tutte queste contestazioni, quelli versati a titolo provvisorio dalla stessa Coppola, quelli rateizzati per la Gestione Coppola Hotels e quelli oggetti di contenzioso per la Servizi Turistici srl, si arriva alla cifra di 1.841.643 euro, ovvero «la parte viva» del braccio di ferro in corso tra l’imprenditrice ed Equitalia.
Nel carnet fiscale della Coppola, però, fino a qualche tempo fa c’erano anche 4 ipoteche iscritte dalla stessa società di riscossione a carico della Mirabella spa, altra società di famiglia (a Cristiana Coppola il 18,99% del capitale). In questo caso le ipoteche erano state iscritte tra il 13 luglio 2006 e l’11 giugno 2009 e il loro importo complessivo era davvero importante: 48.870.619 euro. Su questa vicenda la vicepresidente di viale dell’Astronomia ha chiarito che si tratta di iscrizioni ipotecarie scaturite da cartelle di pagamento i cui ruoli erano relativi a imposte versati e a duplicazioni di imposte. Le conseguenti opposizioni presso le competenti commissioni tributarie, quindi, hanno dato luogo a sentenze favorevoli all’imprenditrice. Peraltro, ha fatto sapere l’esponente confindustriale, le stesse ipoteche sarebbero state erroneamente emesse, in quanto le sospensioni e gli annullamenti delle cartelle sarebbero state più volte revocate e ripristinate dal sistema informatico di Equitalia Polis.