CORRADO ZUNINO, la Repubblica 5/8/2010, 5 agosto 2010
DA OTTOBRE MARI ITALIANI SENZA DIFESE "IN CASO DI INCIDENTI NESSUNO INTERVERRÀ" - ROMA
Uno sversamento alla "British petroleum" nei mari italiani sarà senza difese. A partire da ottobre. Lo dice Castalia, la storica società di bonifica delle nostre acque, attraverso il suo amministratore delegato Luca Vitiello: «Il pronto intervento sui mari sta per saltare». Castalia è dal 1999 lo spazzino di Mar Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico su mandato pubblico e oggi segnala come i sei armatori invitati dal ministero dell´Ambiente a partecipare al bando per la "prevenzione e pulizia" per gli sversamenti di "olii minerali, idrocarburi e sostanze tossico-nocive" non si presenteranno alla gara. L´asta del prossimo 9 settembre - assicura l´azienda Castalia, compresa nel novero dei sei - andrà deserta e a partire dal 6 ottobre ogni intervento di bonifica sarà interrotto.
Oggi il servizio è garantito, appunto, dalla ex società parapubblica interamente privatizzata che vanta la bonifica del Mar Ligure dopo il disastro Haven del 1991 (per la quale, con altri dirigenti, si aprì un processo per corruzione), quindi interventi per le emergenze in Galizia nel 2002 e in Libano nel 2006. Ed è la stessa Castalia, pronta a raggruppare per il nuovo bando quattro società sotto un consorzio unico, a segnalare che l´asta di settembre è «scorretta, malscritta e malfinanziata».
L´azienda fin qui ha offerto 35 navi posizionate lungo le coste (10 di altura e 25 costiere), un centro operativo per le emergenze, interventi entro cinque ore per gli sversamenti a ridosso della costa e una media di ottanta uscite l´anno. Tutto è costato allo Stato 23 milioni l´anno. Il bando per il futuro richiede, invece, 40 navi «sotto i dieci anni d´età» garantendo in contropartita un finanziamento in lieve aumento: 25 milioni l´anno per due stagioni di contratto. L´amministratore Vitiello attacca: «Nessuna delle società interessate parteciperà al bando perché non esistono sul mercato nazionale e internazionale quaranta navi con le caratteristiche richieste disponibili a quelle cifre». Si contestano, quindi, particolari tecnici richiesti dal bando ministeriale - il calcolo della lunghezza delle navi, il sistema per far scendere in mare le panne - appoggiandosi ai dettami del Registro navale e delle capitanerie di porto. «Vi invitiamo a provvedere a una revisione del capitolato tecnico», ha scritto Vitiello al ministero avviando un ricorso al Tribunale amministrativo. Centrale, si comprende, è la questione finanziaria.
Il vicedirettore generale della divisione ministeriale per la Protezione della natura, Oliviero Montanaro, difende la posizione: «Il nostro bando è tecnicamente corretto e tiene conto dell´evoluzione tecnologica delle imbarcazioni anti-inquinamento. Ora scopriamo che Castalia non ha i mezzi per reggere la competizione. La situazione economica generale non ci ha consentito di essere troppo generosi, ma il servizio di monitoraggio e intervento non sarà interrotto. Se l´asta andrà deserta potremmo fare correzioni al bando, trovare più soldi. E se Castalia il 6 ottobre si fermerà affideremo i compiti di controllo e bonifica alle capitanerie di porto».