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 2010  agosto 05 Giovedì calendario

SÌ AL FEDERALISMO FISCALE - CEDOLARE SUGLI AFFITTI RIDOTTA AL 20 PER CENTO

Federalismo fiscale: il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che, con l’abolizione dei trasferimenti dallo Stato, attribuisce ai Comuni tasse proprie. Ai municipi, dal 2011, andranno dunque tutte le imposte sugli immobili: quelle ipotecarie, di registro, di bollo, l’Irpef sui redditi fondiari e anche la cedolare secca sul reddito degli affitti.
L’aliquota della cedolare secca prevista al 25% dal testo entrato a Palazzo Chigi, sarebbe stata ridotta al 20%. Il Tesoro, sta facendo delle verifiche tecniche ed il ministro Giulio Tremonti, ha rimandato a oggi l’illustrazione dei dettagli del provvedimento. ROMA — Il federalismo fiscale fa un nuovo passo avanti. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che, contestualmente all’abolizione dei trasferimenti dallo Stato centrale, attribuisce ai Comuni tasse proprie con le quali finanziare le spese. Ai municipi, dal 2011, andranno dunque tutte le imposte sugli immobili: quelle ipotecarie, di registro, di bollo, l’Irpef sui redditi fondiari e anche la cedolare secca sul reddito degli affitti. Nel 2014 arriveranno poi per i Comuni due nuove imposte: quella municipale principale, che si pagherà sul possesso ed il trasferimento degli immobili e quella municipale secondaria, opzionale, per assorbire i quasi 20 balzelli che gravano sulle attività commerciali.
L’aliquota della cedolare, secca sugli affitti prevista al 25% dal testo entrato a Palazzo Chigi, secondo il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, sarebbe stata ridotta al 20%. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che ieri ha escluso nuove correzioni ai conti pubblici sottolineando che «la crisi politica, se ci sarà, non avrà impatto», sta tuttavia facendo delle verifiche, e ha rimandato a oggi l’illustrazione dei dettagli tecnici del provvedimento, compreso il livello dell’imposta da pagare sui trasferimenti immobiliari che entreranno nella nuova Municipale. Anche in questo caso, secondo Calderoli, il governo avrebbe deciso un ritocco al ribasso rispetto al testo originario: si pagherebbe il 2-3% sulla cessione di un immobile adibito a prima casa, e l’8% su tutti gli altri cespiti.
Dopo l’approvazione del governo, il decreto legislativo passa ora all’esame del Parlamento che dovrà esprimere un parere vincolante. Bisognerà quindi aspettare l’autunno per avere certezza sull’assetto definitivo del nuovo regime fiscale dei Comuni e sui tempi della sua attuazione. E in autunno arriveranno anche gli ultimi decreti attuativi del federalismo, cioè l’autonomia fiscale delle Province e delle Regioni e i costi standard della sanità regionale, dal quale il governo attende risparmi consistenti. Secondo uno studio del Cerm diffuso ieri, per inciso, se tutte le Regioni si conformassero allo standard delle cinque migliori (Lombardia, Veneto, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna) ci sarebbe un risparmio di 4,3 miliardi.
Saltata per l’ennesima volta la nomina del presidente della Consob, pur data per scontata da Tremonti, ieri il Consiglio dei ministri, ha invece varato un decreto che posticipa al 30 aprile del 2011 l’aumento dei pedaggi autostradali, bocciati dal Tar e ieri bloccati dall’Anas. La copertura delle minori entrate arriverà da un taglio lineare ai ministeri. Nel decreto ci sono anche le misure per la continuità operativa della Tirrenia di navigazione, dopo il fallimento della cessione alla Mediterranea Holding della Regione Sicilia. Decisa, infine, la proroga a metà settembre per la presentazione del piano di rientro del deficit sanitario della Puglia, senza il quale la Regione, oltre al commissariamento, rischia di perdere 500 milioni di risorse aggiuntive.