Alberto Di Majo, Il Tempo 5/8/2010, 5 agosto 2010
MINI GRATIS AI DIRIGENTI COTRAL
Sono dirigenti di Cotral spa, l’azienda di trasporto pubblico della Regione Lazio. Guadagnano fino a 200 mila euro all’anno, ottengono un premio per il raggiungimento degli obiettivi e la macchina. E mica utilitarie: Mini Cooper e Clubman fiammanti, sul mercato intorno ai 20 mila euro ciascuna.
Tutto a spese della Regione. Peccato che Cotral abbia chiuso l’ultimo bilancio con un buco di oltre 8 milioni di euro. I fortunati sono diciannove. Quattordici hanno svariati anni di anzianità, cinque sono stati assunti recentemente. I primi hanno un contratto particolarmente favorevole, che tocca anche i 200 mila euro lordi all’anno. Gli altri devono «accontentarsi» di uno stipendio che varia, secondo le qualifiche, dai 60 ai 120 mila euro lordi all’anno. I quattordici contratti più vecchi prevedono che Cotral spa paghi ai dirigenti anche la macchina. Sei hanno richiesto, dopo regolare bando, la storica auto inglese, bianca col tettino nero o rossa bordeaux. Altri hanno preferito vetture più spaziose e a cinque porte, Lancia Delta. Mentre il presidente e l’ad (ma questo succede dovunque) hanno due Alfa. Del resto lo prevedono i contratti dei dirigenti, stipulati anni fa, che assegnano la macchina senza richiedere ulteriori spese, nemmeno un contributo minimo mensile da detrarre dalla busta paga, come accade nelle aziende private. No, alla Cotral è tutto gratis.
I dirigenti pagano soltanto la benzina ma in fondo possono coprire le spese con il premio assegnato dall’amministratore delegato per aver raggiunto gli obiettivi. Benché l’azienda di trasporto non navighi proprio nell’oro. Gestisce 9 mila corse giornaliere in 376 comuni del Lazio, oltre a 17 tra Abruzzo, Campania, Toscana e Umbria ma deve fare i conti con perdite di 8 milioni 419,721 (bilancio al 31 dicembre 2009), in miglioramento rispetto agli anni precedenti. Ma non c’è niente da fare: il taglio degli sprechi è ancora lontano. La cura per rimettere le casse del Lazio in equilibrio, che ha imposto la chiusura o la riconversione di molti ospedali della regione e sacrifici rilevanti ai cittadini, non ha toccato l’azienda di trasporto. Almeno per ora. Del resto se i vecchi contratti prevedono benefici per i dirigenti di divisione e per i direttori la società laziale non può fare altro che garantirli.
I cinque alti funzionari assunti di recente, invece, hanno stipendi più bassi e devono rinunciare alla macchina. Ma le cose potrebbero cambiare presto perché il consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica fino al 2012, salvo altre decisioni della governatrice del Lazio Renata Polverini, avrebbe deciso di mettere mano ai contratti, negando l’auto anche agli altri fortunati. Oggi si riunirà il consiglio di amministrazione, composto dal presidente, il vice, l’amministratore delegato e quattro consiglieri, e deciderà sul da farsi. Ma un orientamento c’è, è stato stabilito nelle ultime due riunioni. Ebbene il cda toglierebbe l’auto gratis ai dirigenti ma gli darebbe, in cambio, un’indennità che è ancora da quantificare. Tanto per ridurre il «disagio» di dover utilizzare la propria macchina e magari compilare «estenuanti» note spese. L’amministratore avrà l’ultima parola, a lui il cda passerà la decisione di stimare concretamente l’ulteriore somma da aggiungere allo stipendio base, comprensivo, nel caso, del bonus obiettivi.
Mentre la situazione di bilancio resta critica. I ricavi del 2009 sono stati circa 22 milioni di euro, grazie alle risorse girate dalla Regione attraverso il contratto di servizio e la vendita dei biglietti. Nel 2008, infatti, l’azienda ha rischiato grosso: la perdita d’esercizio era pari a 35 milioni di euro. Nonostante ciò sono cresciute le spese per il personale, soprattutto a poche settimane dalle elezioni regionali dell’aprile scorso. Ora si attendono le nuove indennità che compenseranno la perdita dell’auto. Chissà che i dirigenti non faranno sentire le loro proteste.