il Giornale 5/8/2010, pagina 30, 5 agosto 2010
In Svizzera c’è un moralista con i buchi - Vi allego un articolo apparso sul GHI il giornale più letto di Ginevra
In Svizzera c’è un moralista con i buchi - Vi allego un articolo apparso sul GHI il giornale più letto di Ginevra. Come constaterete si tratta d i u n articolo da denuncia penale per diffamazione e calunnia! Vorrei sapere se è effettivamente possibile proporre denuncia. Se sì vorrei sapere se detta d enuncia può essere proposta d a privati cittadini o altri e che cosa si può fare, poiché certe manifestazioni d’opinione sul giornale di gran lunga più letto a Ginevra e nella sua regione, debbono assolutamente essere sanzionate d a u n Tribunale internazionale con condann a a pena pecuniaria d a devolvere i n beneficenza e sanzione detentiva all’estensore dell’articolo. Gradirei l a vostra opinione i n proposito, poiché non h o mai letto nulla d i più infamante non solo per Berlusconi, ma anche e soprattutto per tutto il popolo italiano. Paolo Sebastiani e-mail Traduco il corsivo firmato da tale Thierry Meury: «Impossibile non pensare, arrivando i n vacanza i n Italia, che questo Paese è ancora governato da Berlusconi, l’uomo dei lifting, dei trapianti, dei sopratacchi, dal sorriso modello pubblicità Colgate, delle 72 scoppole giudiziarie che cerca d i dimenticare accompagnandosi con delle puttanelle in Sardegna. Un uomo povero di spirito al quale il colore della pelle di Obama, l’omosessualità di taluni suoi avversari o anche i guai dei terremotati dell’Aquila ispirano barzellette che non farebbero ridere nemmeno in una s erata i n compagnia dell’esercito svizzero. Censore dei comici satirici, d egli artisti, dei giornalisti e dei cineasti, questo tizio, u n Mussolini d a operetta dalla testa a i piedi, tappo, complessato, mentalmente deficiente, mafioso, si fabbrica per giunta delle leggi di auto-amnistia su misura votate dal suo parlamento. I n breve, u n miliardario morboso e megalomane che nessun popolo civilizzato in un Paese democratico avrebbe eletto e meno che mai rieletto. Non poteva accadere che in Italia». Lei dice di querelare il GHI , caro Sebastiani? I presupposti ci sarebbero, ma faremmo di quel Meury un eroe nazionale, vittima della bieca censur a berlusconiana. Secondo solo a Guglielmo Tell. E, credo proprio, ciò è quanto Meury bramerebbe essere. Devo aggiungere che pur senza usar e quel linguaggio d a bordello, s e fossi svizzero un po’ ce l’avrei anch’io con Berlusconi e gli italiani. Una quarantina di miliardi di eurucci gli abbiamo sfilato, agli svizzeri, grazie all o «scudo fiscale» d i Berlusconi. Quaranta miliardi: mica bagatelles, bruscolini. E siccome gli svizzeri s u quello possono contare, orologi a cucù e palanche (degli altri), lei potrà ben capire, caro Sebastiani, come devono sentirsi i Meury venuto a mancare il grisbì e rimasti solo i cucù. E come sperino, ardentemente, che il Berlusca si tolga di mezzo e vada al governo u n Nichi Vendola, uomo capace, col suo charme bolscevico, di rimettere in movimento gli spalloni e in moto la grande fuga di capitali verso i forzieri elvetici. Ecco perché i Meury fanno i moralisti, caro Sebastiani e s a che cosa disse, a proposito di moralisti, il filosofo Ernest Renan? Disse: «Nella mia vita h o conosciuto tante canaglie che non erano moraliste, m a non h o mai conosciut o u n moralista che non fosse una canaglia ». Come aveva ragione, oh come aveva ragione. Paolo Granzotto